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Complimenti al Ministero: Aree marine protette aperte agli yacht dei super ricchi

pollice giùTrova conferma quanto scritto nel post Avanti così #Renzi e compagnia, vedo che ci tenete al bene dei cittadini ed infatti ecco che il Ministero dei Trasporti e dell’Ambiente concordano nello stracciare una norma contenuta nel Decreto Clini e tanti saluti al buonsenso ed alla tutela dell’Ambiente.

In ogni caso leggendo integralmente l’articolo si capiscono due cose:

1 – La misura è stata decisa «per venire incontro alle lamentele delle Capitanerie di porto per il gran numero dei controlli da svolgere», spiegano alle agenzie dal Ministero dei Trasporti.

Se non fosse che il compito dei Controllori, per l’appunto, è quello di Controllare, ma a quanto pare invece che potenziare gli organici si preferisce eliminare i motivi per controllare.

2 – sarebbero giunte al dicastero le lamentele delle attività e infrastrutture turistiche, ansiose di tornare ad intercettare la ricca clientela.

Quindi meglio pensare a riempire la casse oggi, sperando di non avere domani un capitano di superyacht che ceda alle insistenze del riccone di turno e faccia un passaggio azzardato in un’Area protetta … e se poi faranno il danno, si sa che a pagare sarà la collettività.

Spero non capiti mai nulla, ma nel caso, aspetto al varco gli operatori turistici danneggiati, gli stessi che oggi plaudono alla decisione.

Si conferma al solito la tendenza di chi arriva dopo al Ministero di cancellare il poco che era stato fatto dai predecessori, tipica politica del gambero che in ‘sto paese va per la maggiore.

Per quel che vale il mio parere, mi aspettavo di più dal Ministro dell’Ambiente Galletti. Altra delusione … 😦 …

Avanti così, Italietta…

in sintesi un articolo che leggo su Rinnovabili.it

Nelle aree marine protette adesso possono entrare anche i mega yacht. Lo ha deciso un provvedimento del Ministero dei Trasporti, di recente messo in mano a Graziano Del Rio.

La decisione, piuttosto controversa, rende carta straccia il decreto Clini, che nel 2012 aveva introdotto alcune restrizioni sulla scia del disastro della Costa Concordia.

Esso equiparava i mega yacht alle navi passeggeri, alle navi da crociera e ai mercantili, prevedendo l’obbligo di navigazione e di eventuale ancoraggio oltre il limite delle due miglia dai confini delle zone marine protette.

La discriminante era il peso: le navi adibite a trasporto mezzi o passeggeri di peso superiore alle 500 tonnellate lorde, dovevano mantenersi a debita distanza dai santuari marini.

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Ma questo ormai è il passato: con l’appoggio del Ministero dell’Ambiente di Gian Luca Galletti, la norma è saltata.

D’ora in poi basterà «una sorta di autocertificazione nella quale si afferma che lo yacht in questione svolge attività di diporto nautico» per aggirarla e piazzare il proprio carrozzone davanti a spiagge incontaminate o zone ad elevata biodiversità.

 

 

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