Nel numero di Settembre di Altroconsumo c’è un articolo intitolato: Energia, non sprechiamola, nel quale si parla di isolamento termico, consigli per un buon uso del condizionatore e dei grandi elettrodomestici.
Leggo tutto quello che serve per ridurre i consumi di energia e, di conseguenza, risparmiare sulle bollette e, non ultimo, ridurre le emissioni e quindi l’impatto sull’ambiente.
In teoria, a quanto pare…
leggo infatti un articolo su Rinnovabili.it e non mi capacito: come si fa ad incentivare un maggiore consumo di energia?
L’Autorità per l’Energia (AEEGSI) sta mettendo mano alla riforma della bolletta, ma la proposta che sta definendo si preannuncia essere un vero colpo di scure per la maggior parte dei consumatori.
Il principio base su cui si verterà tutta la rimodulazione delle tariffe di rete e delle componenti tariffarie, è “più consumi, più risparmi”: un vero e proprio paradosso per un Paese che ha fatto dell’efficienza energetica uno dei suoi cavalli di battaglia più riusciti e che dovrebbe ora premiare la razionalizzazione dell’energia e non gli sprechi.
A ricordare perché la riforma non sia adeguata agli obiettivi imposti dalla normativa di riferimento né alle esigenze sociali, ambientali, economiche e produttive sono sette associazioni che chiedono all’AEEGSi la sostanziale modifica del documento.
In una lettera inviata all’indirizzo dell’Authority, Adusbef, Codici Associazione Consumatori, Greenpeace, Italia Solare, Kyoto Club, Legambiente e Wwf mettono nero su bianco il motivo per cui tale riforma causerà un incremento dei costi per la maggioranza dei cittadini, cancellando addirittura la possibilità di effettuare autoconsumo da fonte rinnovabile.
“Alla base della Riforma proposta dall’Autorità, vi è la logica in base alla quale maggiore è il consumo di energia è maggiore sarà il risparmio.
La Riforma, quindi, incoraggia il consumo di energia elettrica prelevata dalla rete, che è ancora prevalentemente prodotta da fonte non rinnovabile, disincentivando ogni forma di risparmio […] Non solo, la Riforma aumenta i costi dell’energia elettrica in modo particolare per le fasce deboli della popolazione”, scrivono le associazioni in una nota stampa congiunta.
Concordo con «paoloblog».
Nella maggior parte dei casi probabilistici il minor consumo è dovuto ad efficienza o alla mancanza effettiva di necessità (lampadine led, elettrodomenstici di classe A e persone che oltre alla tv e al frigo non hanno nulla in casa.)
Ma, sempre parlando di numeri probabilistici nel caso di maggior consuno è per la maggior parte spreco e basta… c’è chi lascia accesi 3 televisori pur essendo sa soli in casa, chi preferisce (motivi economici ovviamente) riparare un vecchio apparecchio invece di prenderne uno nuovo più efficiente… o peggio non sà usare gli elettrodomestici e percui ne fà uso sbagliato… vedi condizionatori impostati a 16gradi e fatti andare ad intermittenza, quando impostandoli su 23 e mettendoli in automatico consumerebbero meno. O chi lascia la spia dello standby o il ricarica batteria del cellulare sempre accesi.
In parole povere, se una utenza ha poco consumo è sempre una buona cosa.. non importa il perchè… ma se la stessa utenza ha dei consumi alti, non è mai (o quasi mai) dovuto a motivi di reale esigenza.. ma è dovuto solo a spreco.
per quel che mi riguarda trovo giusto che chi usa di più un servizio o consumi di più, paghi di più, tanto più quando il maggior consumo (di energia) si tramuta in maggiori emissioni inquinanti, maggior peso sulla bilancia delle importazioni di gas, petrolio, ecc…
Ci sarebbe da dire piuttosto sul fatto che la quota maggiore delle bollette non è occupata dal costo dell’energia, ma da costi correlati, gravati poi da accise, iva ed imposte ovvero non è il costo dell’energia in sè che è elevato, tutto sommato.
in seconda battuta, non sono certo che ” l’efficienza energetica è un concetto assorbito da tutti,” ed allora se al maggior consumo abbiniamo lo spreco…
tutto bello, come lo raccontano. Ma se oggi ti dicessero più navighi su internet (perché magari impegni banda larga di tutti) più devi pagare rispetto a chi naviga meno, finendo per essere il suo sussidio, cosa diresti?
Oggi l’energia funziona un po’ così, perché le tariffe sono nate negli anni 70 in periodo di crisi petrolifera e il virtuoso non era chi usava meglio l’energia ma chi ne usava meno (perché ce n’era poca, era tutta petrolifera e costava tanto).
Il principio della futura tariffa (previsto da una legge europea e italiana) sarà: chi già oggi consuma di più (vedi famiglie) pagherà il costo del khw quanto (non meno) chi consuma di meno, ricordando che chi consuma meno non è necessariamente la vecchina pensionata, che per fortuna può usufruire del bonus sociale, ma anche l’avvocato single abbiente che non c’e mai a casa e che attualmente paga meno.
In fondo l’efficienza energetica è un concetto assorbito da tutti, gli apparecchi a+++ e a risparmio sono nelle case di tutti, c’è una sovraproduzione negli orari di massimo consumo grazie alle fonti rinnovabili, c’e il metano in tutte le case, il prezzo del petrolio è ai minimi storici e lo rimarrà. Com’è la riforma da questo punto di vista? 🙂