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Nuovi inceneritori: le ragioni del no

in sintesi un articolo che leggo su Rinnovabili.it che integro con il link che porta alla categoria Riciclo = Risorsa  per ribadire il fatto che il rifiuto è tale solo se non riciclabile, altrimenti è una risorsa. Meglio avere più risorse che rifiuti, no?

Ed il primo passo lo dovrebbero fare le aziende: Ridurre i rifiuti? Si può fare, ma dateci degli imballi riciclabili

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Sbagliato nell’impostazione concettuale e con non pochi errori di calcolo e distorsioni dei fatti.

E’ severa la bocciatura della legge sugli inceneritori da parte di Zero Waste Italy e delle altre associazioni scese in piazza oggi per ribadire le ragioni del NO.

Le stesse, in parte, che hanno portato a schierarsi apertamente contro la nuova misura governativa tutte e 10 le regioni selezionate dal governo per ospitare i nuovi impianti.

Proprio a loro si rivolge l’associazione, in questa seconda giornata di mobilitazioni contro il dl applicativo dell’art.35 dello “Sblocca-Italia”, chiedendo di “non firmare questo atto di prepotenza avvelenato ed autoritario”.

Le ragioni di chi vi si oppone sono molteplici e ben ponderate, a cominciare dalla critica all’impostazione concettuale dello Schema di Decreto.

Nel testo “l’obbligo di pretrattamento dei rifiuti” a cui l’UE ci richiama con la Direttiva 99/31 (e il cui mancato rispetto ci ha fatto meritare la salata multa) è recepito unicamente come ricorso a sistemi di trattamento termico, stabilendo che il rifiuto urbano residuo (RUR) debba necessariamente passare attraverso sistemi di incenerimento (o co-incenerimento).

Questo, spiegano le associazioni, “non è condivisibile, né corretto, in quanto non c’è nulla che attesti un tale obbligo nelle Direttive UE, ed esistono invece altri sistemi di pretrattamento”.

Tra i motivi di opposizione, Legambiente ricorda anche come manchi perfino l’oggetto del contendere, e cioè i quantitativi di rifiuti: già oggi gli impianti da poco costruiti, come ad esempio quello di Parma, sono in grande difficoltà perché grazie alle raccolte differenziate domiciliari e la tariffazione puntuale non hanno più i rifiuti dal territorio che li ospita e sono costretti a cercarli da altre regioni.

“E lo stanno facendo utilizzando proprio l’articolo 35 dello Sblocca Italia che smonta il condivisibile principio di prossimità, moltiplicando i viaggi dei rifiuti urbani da una parte all’altra del paese e permette anche di riautorizzare gli impianti sul carico termico massimo, aumentando i quantitativi di rifiuti da bruciare”.

lettura integrale QUI: Nuovi inceneritori: le ragioni del no | Rinnovabili

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Questa voce è stata pubblicata il 11 settembre 2015 da in Ambiente & Ecologia, Leggo & Pubblico, Persone & Società con tag , , , , , , .