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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Ridurre i rifiuti? Si può fare, ma dateci degli imballi riciclabili

Alcune settimane fa nel corso della puntata di Rai Ambiente si è parlato di rifiuti e di riciclo; ospiti in studio, Marco Boschini, dell’Associazione Nazionale dei Comuni Virtuosi e Roberto Cavallo autore del dvd -100 Chili che racconta il viaggio per un’Italia che riesce a ridurre i rifiuti ed a trarre profitto dal riciclo e del quale consiglio caldamente la visione, meglio se abbinato al dvd Trashed.

Partiamo da un dato di fatto: il rifiuto è tale solo se non riciclabile, altrimenti è una risorsa. Meglio avere più risorse che rifiuti, no?

Eppure le aziende continuano ad immettere sul mercato prodotti con imballi inutili, ma soprattutto non riciclabili, cosa oltremodo incomprensibile visto che altre aziende invece riescono a farlo.

Questo è un post che riassume una serie di esempi positivi e negativi, dei quali abbiamo tenuto conto nelle ultime settimane.

Per prima cosa credo sia il caso di rinfrescare la memoria sui simboli del riciclo; spesso infatti la Signora K vede questo simbolo e mi dice: vedi? si può riciclare.

Ed invece no, come potete leggere…

Screenshot 2014-10-13 12.18.14

Poi c’è questo simbolo, con la persona che getta il rifiuto nel cestino/bidone e significa semplicemente di non gettare il rifiuto nell’ambiente.

Screenshot 2014-10-13 12.18.22 - Copia

Troppa confusione, per forza poi la gente sbaglia. E se trovi quello che non vuole impegnarsi a capire come fare, ecco che i marciapiedi si trasformano in discariche; d’altro canto l’alternativa, se sbagli a differenziare, è la multa da parte dell’Amsa.

In linea di massima, perchè capita anche che si faccia una raccolta rifiuti con due pesi e due misure e se ne avvantaggia il furbetto…

Spesso vedo l’abbinamento del simbolo del rifiuto abbinato a quello del cestino/bidone ed in molti casi viene associato al rifiuto indifferenziato (sacco nero o grigio, per capirci).

Vedi ad esempio cosa indica Campari sulle sue scatole. CA = cartone ed il cestino, nel senso di non gettarlo nell’ambiente.

campari

Peggio ancora quando si abbina il simbolo citato poco fa con quello del cestino.

Farina (3)

Tanto più se consideriamo che i simboli qua sopra sono sul sacchetto di farina del Molino Vigevano che è riciclabile e lo si deve gettare nella plastica; ma sarebbe meglio farlo capire subito invece che costringere il consumatore a cercare fra le righe…

Farina (1)

Per semplificare le cose sarebbe meglio un’indicazione chiara sul tipo di rifiuto, così come fa ad esempio Coop con la Pasta Viviverde. Che cos’è e dove va. Punto. Non si sbaglia.

pasta viviverde (1)

Andiamo avanti. Nella foto che segue potete notare come Bistefani sulla confezione dei Baci di dama evidenzi l’impegno per l’ambiente con la riduzione del materiale d’imballaggio.

Bravi, se non fosse che l’accoppiata carta e plastica non sia riciclabile.

Bistefani (2)

Le domande aumentano quando scopri che il sacchetto dei Grissini Coop (Grissoghitotti) è riciclabile anche se l’interno ha quel colore metallico argento, tipo le patatine che, però, in genere non sono riciclabili.

Va da sè che se ti abitui a gettare nel cestino i csaccheti con l’interno argento, è facile penserai che darai per scontato che si debba sempre fare così…

Grissini coop (2)

Fossero tutte qui le anomalie.

Guardo le indicazioni dei salumi Coop. Che cos’è? Plastica mista. Dove va? Raccolta indifferenziata.

salumi coop 2

Idem per il Caffè della Coop, anche lui con il sacchetto rivestito internamente con materiale color argento…

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Poi leggo le indicazioni della verdura surgelata Orogel. Che cos’è? Plastica mista. Dove va? Raccolta differenziata.

orogel (1)

Ecco un altro sacchetto di un prodotto Coop … Che cos’è? Poliaccoppiato plastica. Dove va? Raccolta differenziata.

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Ed infine una piacevole novità scoperta l’altro giorno. Il sacchetto del pane della Coop, seppur sia composto da carta e plastica accoppiate è riciclabile, anche se serve uno sforzo fisico del consumatore per dividere le due parti prima di gettarle…

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Ho detto sforzo fisico a ragion veduta, dato che l’altro giorno ho visto sul sito dell’Amsa la spiegazione sul come smaltire le bustine del tè …

Screenshot 2014-12-16 12.26.55

ed un consumatore ha commentato: eh, ma che lavoro!!!

Capiamoci, se consumi 50 tazze di tè al giorno sarà un lavoro seccante, ma per un paio di tazze e filtri… ti spezzi le braccia?

Una chicca finale: in questi giorni vediamo spesso uno spot in tv nel quale lo slogan è questo:

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Ed i bicchieri di vetro?

Devono essere gettati nell’indifferenziato, secondo il comune di Trento ed il consorzio Veritas (Venezia, Mestre, ecc.).

Se non fosse che i bicchieri di vetro, perlomeno a Milano, si possono buttare nel cassonetto del vetro.

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Vero che sono abituato a portare a Milano rifiuti che nel mio Comune non sono riciclati, tuttavia non è possibile avere modalità di conferimento del rifiuto uguali per tutti?

Adeguandosi al meglio, ovviamente, invece che far finire tutto nel sacco nero (ora grigio).

Ed in seconda battuta, come è possibile che a Milano sappiano come riciclare i bicchieri di vetro e negli altri comuni no?

(Ricordate però che bicchieri, oggetti e bottiglie in cristallo contengono un’elevata quantità di piombo, che non devono contaminare il processo di riciclo del vetro da imballaggio: per questo motivo, è importante mantenere separati contenitori e gli oggetti in cristallo dalla raccolta differenziata del vetro.)

Visto che si parla di vetro, sul sito del CoReVe potrete trovare le regole per il riciclo e gli errori da evitare; primo su tutti quello che molti fanno, peraltro invitati a farlo proprio dai Comuni:

1 – Non è necessario risciacquare gli imballaggi in vetro prima di differenziarli, ma è molto importante svuotarli da eventuali residui

Prima di rinascere come contenitore nuovo di zecca, il vetro viene in ogni caso trattato e reso idoneo al riciclo nei forni fusori delle vetrerie. Eviterai così di sprecare acqua, nella certezza di aver compiuto un comportamento corretto per il riciclo e per la tutela dell’ambiente.

2 – Non preoccuparti di eliminare etichette o altri accessori che non vengono via… Togli tutto quello che è facilmente asportabile: tappi, collarini, etc.

 

In conclusione una raccolta di articoli correlati:

Si parla di ridurre gli imballi (ed i rifiuti) e poi…Diminuire l’imballaggio? E perchè mai…?

Il sacchetto dei biscotti Macine Mulino Bianco è riclabile? Si e no.

Le confezioni dei medicinali: e la logica dov’è?Parmareggio (e non solo) mi aiuta a riciclare al meglio

Esselunga: sulla nuova linea “Equilibrio” ci sono le indicazioni sulla raccolta differenziata

Anche Barilla mi aiuta a riciclare…La Settimana per la riduzione dei rifiuti è finita, ma il problema resta, per cui…

Riciclo: imballaggio biodegradabile dagli scarti agro-industriali

 

 

 

 

 

 

2 commenti su “Ridurre i rifiuti? Si può fare, ma dateci degli imballi riciclabili

  1. Paoblog
    17 dicembre 2014

    certo, anche se dipende dal fatto forse che così puoi vedere il contenuto sennò dovresti comprare a “scatola chiusa..”

  2. Morbida Dolcezza
    17 dicembre 2014

    Sono d’accordo con tutto però mi chiedo: perché complicare le cose anziché semplificarle per evitare così che ci possa anche involontariamente confondere?

    Ad esempio il sacchetto del pane Coop che hai citato. Perché non lo fanno tutto di carta anziché metterci anche la plastica?

    Si eviterebbe di star lì a dividere ti pare?

I commenti sono chiusi.