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Un libro: All’aria aperta

Quando muore una madre, il bambino che le sopravvive ha solo due possibilità: morire di dolore, di pena e di rabbia, oppure diventare un incorreggibile ottimista. Io ho scelto quest’ultima strada. (Hape Kerkeling)

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Potrebbe essere la storia di un’infanzia normale di un bambino degli anni Sessanta. Con un po’ più di verde a disposizione di oggi, giochi in cortile anziché davanti alla PlayStation, merende dai nonni, il miracolo della televisione che diventa a colori, una famiglia allargata presente e variegata.

E in parte lo è, anche se poi Hape Kerkeling è diventato un adulto un po’ «speciale», forse il più famoso attore comico tedesco.

E in parte no, perché nella vita di Hape bambino c’è una cesura segnata da un evento «indicibile»: il suicidio della madre.

Kerkeling racconta questa storia, che è una storia terribile, ma anche lieta, perché le figure femminili che lo hanno accudito, le nonne e le zie, hanno saputo dargli quell’amore di cui aveva bisogno e quella normalità a cui aveva diritto, e perché fra le macerie del suo «personale dopoguerra» Kerkeling ha salvato, per salvarsi, la sua innata vena comica e l’ha trasformata, da infantile e spensierata, in virtuosismo d’attore.

«All’aria aperta» è un libro sincero, emozionante, che va dritto al cuore.

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Questa voce è stata pubblicata il 6 novembre 2015 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni, Persone & Società con tag , , , , , , .
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