L’unico modo di evitare la morte dell’intera popolazione di coralli a causa del fenomeno di acidificazione degli oceani è un taglio netto delle emissioni.
Così si esprime un gruppo di esperti chimici internazionali guidati dalla Carnegie Institution di Stanford, nello studio che esamina gli impatti devastanti dei cambiamenti climatici sull’ecosistema globale. Più il ph dell’acqua oceanica aumenta di acidità, più è difficile per i coralli proliferare.
La ricerca ha dimostrato che il corallo della grande barriera australiana è cresciuto meglio nel periodo precedente la seconda rivoluzione industriale, quando la quantità di CO2 nell’acqua non era influenzata in maniera determinante dall’uomo.
L’anidride carbonica forma un acido debole miscelandosi con l’acqua, e più ne forma più inficia la capacità di creature come coralli, granchi, aragoste o bivalvi di costruire i loro gusci protettivi.
Non è immune dall’acidificazione anche il nostro Mediterraneo, considerato un mare «altamente vulnerabile»…
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