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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Il libro di Martina: Unravel me

a cura di Martina Villa, curatrice della Pagina FB Quando nevica scarlatto

unravel me

Sono ufficialmente innamorata di questa saga. È bellissima, favolosa, intensa e davvero, davvero, davvero al cardiopalma.

Lo stile dell’autrice migliora di pagina in pagina e non ci saranno più tutte quelle metafore nonsense che nel libro precedente mi avevano fatto storcere il naso.

La psicologia e le sfaccettature dei personaggi vengono approfondite sempre di più, rendendoli sempre più veri ed apprezzabili.

Una nota di merito va a Kenji, un personaggio che inizialmente non mi aveva convinta molto, ma che in questo libro riesce finalmente a mostrarsi e guadagnare punti.

Ma il migliore, il più convincente, quello al quale di punti bisognerebbe assegnargliene tanti quanti sono gli astri del cielo è senza dubbio Warner.

Io lo sapevo.

Lo sapevo che si sarebbe rivelato un personaggio ancor più intricato, profondo, tormentato e bello. Sì, bello. Non trovo una definizione più calzante per descriverlo.

Se avessi ancora tredici anni lo bollerei senza esitazioni come book crush per eccellenza, ma, dato che sono più vecchiotta e che mi piacerebbe mantenere almeno un, come direbbe la mia cara nonna, “cicinino” di dignità, mi limiterò a dire che è uno dei personaggi più belli e complicati che siano mai stati realizzati ed in questo libro esplode in tutta la sua potenzialità.

Un misto di dolcezza e desiderio. Paura e rancore. Solitudine e fragilità.

Lui sa di essere cattivo, senza speranza e che non può cambiare e cancellare i suoi errori, ma non cerca la redenzione, non il miglioramento, lui si accetta -ha imparato ad accettarsi- per il mostro che è e facendo questo ragionamento, questo lavoro su se stesso, riesce a mostrare il suo lato più profondo e più umano.

Ora però parliamo del capitolo sessantadue. Oh, signori, il capitolo sessantadue! Non potete capire, è la perfezione assoluta. Credo che se il libro costasse il quintuplo e contenesse solo quel capitolo lo acquisterei lo stesso e mi prenderei pure una copia di riserva!

In genere non sono una persona romantica, non sono una che ama le storie zuccherose e che non si lascia andare al cosiddetto “fangirling”, ma il capitolo sessantadue mi ha fatta letteralmente sciogliere. Un capitolo caldo, bollente, ma assolutamente non volgare.

Un capitolo di quelli che mentre lo leggi ti si stampa un sorriso idiota sulla faccia e per tutta la settimana a venire continui a ripeterti nella testa: “Tu mi distruggi” o “Ti prego, ti prego non spararmi per questo” immaginando la voce di Warner che ti sussurra all’orecchio.

Un capitolo che ti scalda il cuore, che vorresti scrivere e riscrivere su mille fogli di carta e tatuarti sulla pelle. Il genere di capitolo che genera l’invidia più verde negli scrittori e che fa sospirare e desiderare di rileggerlo all’infinito ai lettori.

Leggete questo libro. È un ordine. È una supplica. È davvero meraviglioso, non mi stancherò mai di dirlo.

Capitolo sessantadue a parte, leggetelo perché la storia si fa sempre più avvincente ed emozionante, leggetelo perché contiene un profondo messaggio contro le diversità, leggetelo per James, il bimbo più dolce ed intelligente del mondo, leggetelo per Kenji e le sue squallide battute che in più di un’occasione riusciranno a strapparvi almeno un mezzo sorriso, leggetelo per le bellissime scene d’azione, per le descrizioni psicologiche, leggetelo per Juliette, per Adam, ma soprattutto leggetelo per Warner, un cattivo di cui è impossibile non innamorarsi.

 

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Questa voce è stata pubblicata il 29 Maggio 2016 da in L'angolo dei libri - le nostre recensioni con tag , , , , , , .
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