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Un libro: Lettera a una professoressa

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Contro la natura classista dell’istituzione scolastica italiana, Lettera a una professoressa propone nuovi obiettivi e nuovi strumenti che possano concretamente andare incontro ai bisogni dei ceti meno privilegiati. Un’opera che rivoluziona il ruolo dell’educatore.

Un commento su “Un libro: Lettera a una professoressa

  1. IlPrincipeBrutto
    29 marzo 2017

    Belin cosa si rivede!
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    Ho letto questo libro tanti anni fa (piu’ di trenta, per dare un’idea). Lo lessi piu’ volte, perche’, vista la mia eta’, non riusci’ a capirlo del tutto. La parte piu’ ostica era il contrasto tra lo stile molto rustico, semplice, diretto della prosa, e la durezza di cio’ che era scritto, l’aggressivita’ frontale nei confronti dello status quo del tempo.
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    Mi chiedo se il libro possa avere lo stesso effetto su un ragazzino moderno, della stessa eta’ che avevo io allora (o anche piu’ grande). Personalmente non credo; a quei tempi, anche da piccoli, si era gia’ coscienti di certe tensioni sociali; per usare una espressione che oggi e’ ingiustamente considerata vuota, allora, anche da piccoli, si aveva una certa coscienza di classe.
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    Le generazioni moderne, per la maggior parte, mi sembrano svuotate da ogni tensione, completamente disinteressate da qualsiasi tematica sociale o politica. In piu’, penso ci sarebbe una oggettiva difficolta’ nell’immedesimarsi in quella che era la realta’ che partori’ il libro.
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    Questo rimane comunque un libro storico, un libro del quale, bene o male, tanto si parlo’ all’epoca, e del quale non penso si smettera’ mai di parlare. Vale sicuramente la lettura (peraltro, e’ pure breve).
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    sicuri si diventa, Ride Safe

I commenti sono chiusi.

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Questa voce è stata pubblicata il 29 marzo 2017 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , .
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