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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: L’aroma nascosto del tè

Seattle, 1963. Sono passati cinquantaquattro anni dall’ultima volta che Ernest Young ha partecipato all’esposizione universale, ma nulla è cambiato.

Oggi come allora c’è il padiglione della lotteria sul quale svetta una bandiera gialla e viola. Quella bandiera che nel 1909, quando Ernest sbarca in America dalla Cina, è per lui simbolo della libertà che non riuscirà ad afferrare.

Venduto come premio della lotteria, finisce servitore nella casa di una signora. Fino a quando, proprio qui, incrocia lo sguardo di Fehn, una ragazzina dai tratti giapponesi vagamente familiari. Ernest l’ha incontrata sulla nave che l’ha condotto in America e se n’è subito innamorato.

Perché negli occhi smarriti di Fehn, legge il suo stesso dolore. Le sue stesse difficoltà nate dall’essere diversi. Avvolti dall’aroma del tè che preparano per gli ospiti, la loro amicizia si trasforma in qualcosa di più.

Un amore sincero e impossibile per quel sogno americano in cui entrambi credevano e che li ha delusi. Contro la loro volontà, Ernest e Fehn sono costretti a separarsi.

Ora, a quarantacinque anni di distanza, Ernest torna là dove tutto è cominciato nella speranza di ritrovare la sua Fehn, quel primo amore che, a dispetto del tempo, sente molto vicino.

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Questa voce è stata pubblicata il 14 settembre 2018 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , , .
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