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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Devo cambiare banca, ma la tecnologia si mette di traverso…

Premessa: Anni fa lo spot Tv diceva che “la mia banca è differente” ed avevo riscontrato che era vero, (vedi: La mia banca è differente? Si, in effetti lo è…) tuttavia qualche anno fa c’è stato qualche segnale (vedi: La mia banca “era” differente, vien da dire…) che metteva in dubbio la veridicità dello spot.

Con la fusione avvenuta un paio di anni fa con un altra Bcc, le cose sono peggiorate, dato che sono entrati in vigore costi e dinamiche della Bcc dominante, ragion per cui anche se il personale dell’agenzia resta valido e collaborativo, su queste basi non si può continuare, visto che tra costi fissi e movimenti si sfiorano i 190 € all’anno di spese.

Casualmente ne ho parlato con il promotore finanziario di mio padre, che mi ha offerto un conto corrente a costo quasi zero e di fatto l’unica spesa, al di là dei costi obbligati (Imposta di bollo), è il canone annuale di 29 € per la carta di credito e tutto il resto è gratuito.

Considerando che Rok preferisce usare il bancomat piuttosto che la carta di credito, con i prelievi a zero commissioni su qualsiasi sportello, siamo a posto; poi nel nostro comune è presente una filiale per cui con la cassa automatica possiamo gestire anche il versamento di assegni ed altro.

Questa era la premessa, perchè in realtà l’argomento del post è un altro. 😀

Una volta, quando il digitale non aveva preso il sopravvento, nel caso fossero necessarie firme di più persone mi davano i moduli da firmare, li portavo a casa, Rok firmava e poi li riportavo in azienda per completare la pratica.

Questa volta il promotore mi dice che il cartaceo non si usa più, che si firma sul tablet, ragion per cui è necessario che anche Rok sia presente, cosa alquanto scomoda se si abita a 30 km dall’azienda e ci si alza alle 6 per venire in ufficio.

Volevo evitare a Rok una levataccia, per cui ci siamo organizzati per fare il tutto alla fine delle mie vacanze che coincidevano con il rientro del promotore; alla fine anche se l’azienda era chiusa per ferie, Rok si è dovuta comunque alzare alle 6.30 😉 perchè avevo la necessità di arrivare alle 8 per poter scaricare del materiale in arrivo.

Ore 10.00, puntuale come un orologio svizzero (al solito) il promotore arriva, si accomoda in una postazione allestita all’esterno dell’ufficio, visto che in tempi di Covid in ufficio non entrano gli estranei, accende il tablet ed intanto mi informa che il sistema ha cancellato in autonomia la pratica già preparata il mese precedente.

Cominciamo bene.

Quindi ricomincia ad inserire i dati ed una volta pronto per la firma il sistema si impalla; fatti nuovi tentativi, una volta che arriva alla validazione dei numeri di cellulare, riecco il problema e quindi fatti numerosi riavvii e tentativi, si arriva alle 11.30, quando il promotore alza bandiera bianca, sconfitto dalla tecnologia che non funziona.

A questo punto, per ovviare al problema, va da sè che sarà lui a farsi 30 km. per venire a casa nostra per rifare la pratica di apertura, sperando in bene, visto che ieri mattina, dopo aver parlato con l’assistenza, mi aveva detto che:

devono ricaricarmi l’applicazione sul tablet, poi faremo la prova inserendo i Pin (che arrivano via Sms) e se non dovesse funzionare mi preparano una apertura su cartaceo e quindi venerdì risolviamo il problema. (Alla vecchia maniera, in pratica).

Detto, fatto. Mi ha chiamato, mi è arrivato il Pin ed il sistema lo ha accettato; poi lo ha inviato a Rok che me lo ha comunicato ed in questo caso, dopo l’inserimento, il sistema si è bloccato nuovamente.

Sconforto totale del promotore, dato che quest’anno questo problema, ricorrente, l’ha avuto solo in questo caso.

Ma dopo un nuovo intervento dell’assistenza il sistema si è finalmente sbloccato, ragion per cui ieri pomeriggio è ripassato a farmi firmare i moduli di mia competenza e mi ha poi dato il suo iPad con istruzioni e password per usarlo.

In pratica mi ha consegnato, chiavi in mano, il suo ufficio 😉 con tutto quello che contiene, ma può farlo in fiducia perchè ci conosciamo e stimiamo da alcuni decenni; ovviamente, se non fosse stato così, sarebbe stato costretto a passare a casa nostra perdendo di fatto mezza giornata per poche firme, perchè la tecnologia si era impallata senza possibilità di risolvere con qualche firma sul cartaceo.

Apprezzo la tecnologia, con annessi e connessi, ma che sia l’unica soluzione, senza possibilità di scelta, perlomeno in caso di necessità, mi sembra una limitazione più che una conquista.

 

 

 

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