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Un libro: Quel che abisso tace

Una vicenda, quella dell’Arandora Star, sconosciuta ai più, che mi ha colpito molto…

Al di là del fatto che hanno fatto di tutta un’erba un fascio, deportando persone dai 16 ai 75 anni, è degno di nota il fatto che molti di loro fossero da anni nel Regno Unito, che ci fossero antifascisti e rifugiati, ebrei perseguitati dalle leggi razziali e che avessero figli che militavano nell’Esercito inglese ed attività ben avviate che furono poi confiscate.

La nave era sovraccarica e fu ridipinta di grigio, livrea tipica delle navi da guerra, il che trasse in inganno il comandante del sommergibile tedesco che forse l’avrebbe affondata ugualmente, ma non è detto.

È la fine di giugno del 1940. Nel campo di internamento di Whart Mills sono detenuti centinaia di italiani civili. Sono uomini che da anni vivono in Gran Bretagna e che la dichiarazione di guerra dell’Italia fascista ha reso nemici.

Qui s’intrecciano le vicende di Guido, arrestato nell’imminenzadella nascita del glio, di Innocente, cui hanno sottratto il violi-no da concertista, di padre Gaetano, che trascorre le notti reci-tando il rosario, di Enrico, famoso tenore dell’epoca, di Cesare, il cinico direttore del Piccadilly Hotel di Londra, e di tanti altri. E poi c’è Oscar, che le guardie trattano con durezza perché è mezzo irlandese.

In una domenica afosa, vengono tutti caricati su un transatlantico in procinto di salpare da Liverpool per chissà dove. Si tratta dell’Arandora Star, che all’alba del 2 luglio 1940 incontrerà il proprio destino.

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Questa voce è stata pubblicata il 4 ottobre 2020 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , , .
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