di Michele Catozzi
TEA – Pagg. 360 – € 6,99 (ebook)
Trama: Che cosa possono avere in comune un cadavere emerso in una fredda mattina di gennaio dal terreno avvelenato dell’ex Petrolchimico di Porto Marghera e tre anziani morti in un misterioso incidente nautico in laguna?
Per il commissario Aldani la via verso la verità sarà lunga e incerta, e soprattutto difficile perché lo riporterà tra i fantasmi dolenti del Petrolchimico.
Un passato che non riesce, e forse non può passare, quello dello «stabilimento» di Porto Marghera, una ferita aperta che un processo giudiziario dalla sentenza storica ma tardiva non è mai riuscito a rimarginare, un luogo che tocca corde profonde nei ricordi del commissario.
Tra imprenditori in odore di malaffare, Pubblici ministeri spigolosi, strani incidenti e voci lontane, Aldani si farà strada in una cortina di reticenze, indagando sul business milionario delle bonifiche nell’ex area industriale dismessa, un passo dopo l’altro.
A far da sfondo alla sua indagine, di fronte al Petrolchimico, Venezia: anche lei corrosa da mille problemi, tremante sotto l’assalto del turismo di massa, ma sempre bellissima e capace di offrire ancora un conforto di pietra e di acqua alle anime in pena.
Opinione personale: E’ il terzo libro che leggo con protagonista il Comm. Aldani ed ora che gli ho preso le misure, mi trovo a mio agio sia con l’uomo che con il poliziotto; un’indagine complessa, con risvolti personali e dove il vero protagonista (e colpevole) è il Petrolchimico.
Consigliato come giallo e come spaccato di un periodo che è ancora in auge dove il profitto industriale vince sulla salute dei lavoratori.
Come sempre, degna di nota la nota dell’Autore in chiusura.