di Massimo Cassani
Ediz. Sironi – Pagg. 319 – € 17,00
Trama: Notte di pioggia a Milano, vicinanze di viale Abruzzi. Il commissario Sandro Micuzzi, silurato dalla questura e parcheggiato tra le scartoffie del commissariato Città Studi, scopre un cadavere nell’abitazione di un noto avvocato di Milano. Si trova lì per le insistenze di Sofia, sua vicina di casa, donna bellissima e maliziosa che, forse proprio da quell’appartamento, sta ricevendo diverse telefonate minatorie. Viene subito avviata un’indagine non ufficiale, con il chiaro intento di tutelare il legale, alto papavero legato al mondo politico milanese.
Per l’incarico il questore Salvatore Nardo sceglie Micuzzi, in cambio di un possibile reintegro del commissario nelle sue funzioni. Un ricatto in piena regola, al quale Micuzzi non può sottrarsi, pena essere assegnato in pianta stabile alla burocrazia di quartiere. In una Milano a cui la pioggia non concede requie, Micuzzi comincia a indagare “senza rete”, fra escort d’alto bordo, finanziamenti europei e intrighi politico-istituzionali.
Lo spalleggiano i collaboratori di sempre – gli ispettori Lariccia, Teneriello e Salada – e l’inossidabile agente Rosaria Della Vedova. A complicare le cose, una donna fatale identica a Marylin Monroe che, contro ogni logica, sembra voler sedurre proprio lui. Un’indagine in cui tutti giocano una doppia partita ben oltre qualsiasi codice, etico o penale che sia.
Letto da: Paolo
Opinione: E’ il secondo libro che leggo della serie con il Comm. Micuzzi e mi è piaciuto. La struttura delle storia è credibile, ma trovo che la fine sia forse stata un pò affrettata; avrei gradito un epilogo che chiarisse come termina la vicenda di Sofia.
Micuzzi è un personaggio che alterna determinazione nelle indagini, anche a costo di scontrarsi con le autorità superiori, ad una mollezza caratteriale con le donne e, in primis, con l’ex-moglie Margherita, fatto questo che trovo irritante. Così come appare in contrasto un certo acume investigativo che fa a pugni con degli svarioni clamorosi; d’altro canto è più facile credere in un personaggio che prima di tutto è un uomo, con i suoi pregi e le sue debolezze.
Come detto altre volte, anche questo commissario rientra nella categoria dei bevitori & fumatori, con l’aggiunta di un’incapacità totale a gestire un rapporto con una donna. Micuzzi e le sue storie, ambientate a Milano, facile da ricoscere grazie alla descrizioni di vie, luoghi, ambienti, sono piacevoli, ma ultimamente cerco (a fatica) storie con personaggi che escano dai soliti clichè caratteriali, come ad esempio è il Comm. Miceli di Gianni Simoni.
Lo consiglio, ma è sicuramente meglio leggere prima Sottotraccia (recensito sul Blog) e visto che anch’io faccio parte dei salmoni incazzati, so già che acquisterò anche il prossimo libro della serie, se ci sarà…
P.S. Nel Post L’incipit trovate le prime righe di questo romanzo.
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