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Se il parabrezza si appanna…

Dal commento scritto ieri da una lettrice, circa alcuni problemi da lei riscontrati sulla Nissan Juke, è nato un piccolo scambio di opinioni con Francesco e Maurizio Caprino, circa la qualità degli impianti di ventilazione delle auto.

La lettrice scriveva che:

La mia auto ha un climatizzatore che sembra un condizionatore. Già a 16,5 (i gradi minimi sono 16) fa caldo! Ho provato a portarla in officina, ma nemmeno loro si spiegano il perchè in una giornata di pioggia mi si appannava l’auto a meno che non tenessi l’aria a 21 gradi.

Per quanto riguarda il problema nello specifico, secondo Caprino:

Non è poi così raro che le centraline o i sensori del climatizzatore facciano le bizze o siano regolati in modo discutibile (ricordate quanto scaldava l’Alfa 155, costringendo a impostare su Lo finché non si ghiacciava per poi ricominciare daccapo a selezionare temperature un po’ più alte che poi portavano a una nuova sauna?).

Occorrerebbe vedere nel dettaglio, direttamente sull’auto in questione, per capire se è un malfunzionamento o una (discutibile) caratteristica del modello che si presenta quando le temperature esterne sono fredde.

Francesco ha poi allargato il discorso ad altri modelli di automobili:

Approfitto per passare questa mia impressione: ultimamente ho notato molte automobili nuove (insomma: modelli attuali, spesso piuttosto nuovi a giudicare dalla targa) con apparenti gravi problemi di climatizzazione e/o sbrinamento dei vetri.

Ovvero: le vedi non solo camminare (cosa davvero pericolosa e assurda se si pensa che ci sono persone che si mettono in moto in questo modo), ma anche posteggiate con i vetri (generalmente il parabrezza e il lunotto) completamente appannati, come se qualcosa non funzionasse (troppo caldo, dentro quell’abitacolo?) oppure come se i loro proprietari non sapessero usare il climatizzatore. Infatti, vedo che troppa gente spara aria calda a manetta in auto, magari senza indirizzarla sul vetro per spannarlo…

Mi capita di vedere queste cose anche su auto che dovrebbero (condizionale davvero obbligatorio) essere di proprietà e in uso a persone che di auto dovrebbero capirci qualcosa o, almeno, esserne appassionati: come Mercedes SLK, per esempio.

Oppure come la VW Touran che l’altro giorno avevo davanti a me a un semaforo: attraverso il il parabrezza (limpidissimo) e il suo lunotto (limpidissimo) vedevo che il suo parabrezza era completamente appannato. E guidava così, tranquillamente…

Insomma: a me ‘ste cose non succedo mai… Non mi capita mai di trovare la mia auto posteggiata con il vetro appannato…

Però è un problema che molti sottovalutano. Ricordo qualche anno fa, se non erro, di un ragazzo che provocò un incidente perché guidava con il vetro appannato…

Interviene Caprino:

Non  mi risultano particolari carenze degli impianti di climatizzazione. Certo, da quando i parabrezza sono molto ampi e inclinati (Fiat Uno, 1983), il problema dell’appannamento è più serio, ma di solito basta leggere il libretto di uso e manutenzione.

E non sono pochi gli impianti automatici che offrono la funzione “MAX DEF”, che con un solo tasto mette il ventilatore al massimo e indirizza il flusso verso i vetri.

La sola situazione critica per tutti in questa stagione è quella dell’avviamento a freddo: finché l’acqua non inizia ad andare in temperatura, è arduo sia disappannare sia sghiacciare la patina che può formarsi all’esterno. Sì, accadono incidenti causati da chi si trova in questa situazione e si muove lo stesso.

Per quel che mi riguarda, appoggio la tesi di Caprino ovvero molti non leggono il manuale di istruzioni della loro vettura, convinti che sia solo una questione di pedali da premere e volante da girare e, di fatto, non sanno usare la ventilazione/climatizzazione , come i retronebbia.

Resta poi in gioco l’atteggiamento dell’automobilista medio (sarebbe da dire mediocre), che soffre di un mix di arroganza e mancanza anche di semplice buonsenso; ed ecco che come raccontavo tempo fa, dopo una bella nevicata, toglie la neve giusto dal parabrezza (in taluni casi solo davanti ai suoi occhi) dimenticandosi dei fari e delle luci posteriuori. Arriva all’incrocio, tira fuori la freeccia che però nessuno vede e magari capita il botto.

Tutto perchè non ha perso 1 minuto in più per togliere la neve dalle luci posteriori. O, peggio ancora, perchè proprio non gli passa neanche per la mente.

E cosa dire, quando piove forte, delle auto con il lunotto appannato, ma con la resistenza chiaramente spenta e, ci mancherebbe, mai usare il tergilunotto, si sa che l’hanno messo lì per bellezza

Sicuramente ci sono auto che possono lamentare carenze negli impianti di ventilazione, ma credo che il primo problema sia nell’automobilista.

P.S. E se il parabrezza è ghiacciato,. non gettare acqua calda sul vetro: Parabrezza ghiacciato: i rimedi casalinghi e quelli da evitare


3 commenti su “Se il parabrezza si appanna…

  1. Maurizio
    28 ottobre 2013

    Mi dite perché la mia Nissan juke per poter vedere mentre si guida bisogna viaggiare sempre con il clima acceso?e un continuo appannamento del vetro anteriore

  2. Pingback: Automobili: le migliori e le peggiori in fatto di visibilità | Paoblog

  3. Francesco
    7 febbraio 2011

    Confermo quanto scrive Pao («credo che il primo problema sia nell’automobilista») quel che ho notato questa mattina mentre venivo a piedi qui in ufficio. Come al solito: sempre con un occhio attento alle automobili che incontro.

    In questi giorni c’è una altissima escursione termica: la mattina presto fa abbastanza freddo (sugli 1-2 gradi), sebbene il sole già è caldo e dove batte si percepisce la differenza di temperatura, e di giorno sembra primavera, tanto che non è raro vedere ragazzi o anche adulti (soprattutto turisti stranieri) andare in giro in maglietta a maniche corte.

    Questo, probabilmente, fa percepire di più il freddo mattutino, vista la differenza con il giorno. Soprattutto il lunedì mattina, dopo che probabilmente per due giorni non si è usciti di casa presto.

    Però: mi sembra, comunque, esagerato alzare il climatizzatore dentro l’abitacolo. In queste condizioni, sinceramente, io guido senza attivare aria calda e i vetri della mia automobile non si appannano.

    Invece: oggi ho visto una Porsche 911 Turbo nera, sicuramente non “vecchia” essendo il modello attuale e poiché la sigla iniziale della targa autorizzava a pensare una immatricolazione di inizio 2007, con il lunotto e i vetri laterali completamente appannati, segno di un abitacolo eccessivamente riscaldato, un climatizzatore usato male e lo sbrinatore posteriore neppure in funzione.

    Una Audi TT nera attuale modello, invece, la cui targa suggeriva una immatricolazione risalente alla seconda metà del 2006, aveva, oltre al lunotto appannato come i vetri laterali, il parabrezza appannato con una piccola aureola pulita davanti al posto guida. Cosa che suggeriva un malfunzionamento del sistema di areazione oppure, più facilmente, che il guidatore si era messo in moto senza aspettare il perfetto sbrinamento del vetro. Decisamente imprudente.

    Ho notato anche, in questi giorni, più di una vecchia Volkswagen Polo (la seconda serie, quella prodotta tra la metà dei 90 e i primi del 2000) con i vetri appannati. Ma “di brutto”, decisamente.
    Succedeva anche a me, con la mia vecchia Polo del 96. Che aveva problemi di infiltrazione di acqua da uno sportello e la cosa creava, grazie al caldo esterno, situazione di evaporazione acquea e appannamento micidiale dei vetri. Insomma: era una piccola serra. Non presi provvedimenti perché pochi mesi dopo la rottamai; però ricordo che dovevo aspettare molto, una decina di minuti, prima di potermi avviare con il vetro pulito (il lunotto, per fortuna, si sbrinava subito).
    Osservando oggi le Polo di quell’epoca mi viene idea che fosse proprio un difetto di quel modello.

I commenti sono chiusi.

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