Leggo su Il Giorno – Milano e pubblico in sintesi.
Che la si guardi dal punto di vista del medico oppure del paziente, si capisce che tra il dire ed il fare…
Lunedì 28 e martedì 29 marzo, quasi tutti i medici convenzionati lombardi, e come loro molti medici ospedalieri, non hanno trasmesso i dati di prescrizioni e certificati al Siss, per protestare contro «le incredibili inefficienze del sistema», come sottolinea lo stesso Rossi.
Il motivo: il sistema informativo imposto dalla Regione ai medici è troppo ingombrante e quindi troppo lento, e costringe a enormi rallentamenti dell’attività, che si ripercuotono sull’assistenza ai pazienti. In coda e spesso piuttosto di cattivo umore.
La categoria dei medici lombardi è a dir poco infuriata. «Non ne possiamo più di fare aspettare i pazienti fuori dallo studio perché il sistema si blocca. Come non ne possiamo più di essere costretti a cambiare computer ogni due anni perché i programmi sono sempre più pesanti e richiedono, peraltro inutilmente, sempre più memoria. Mica ci siamo laureati in informatica. Vogliamo solo fare i medici ed essere al fianco dei cittadini nostri pazienti».
La tesi è semplice. «Chiediamo solo che il sistema funzioni – dice Rossi – non siamo per principio contro le innovazioni, se facilitano la vita della gente. Ma qui, al contrario, ci troviamo a dover fare i conti con leggi che ci penalizzano economicamente e promettono addirittura il licenziamento, se non utilizziamo un sistema che non funziona per problemi tecnici che, peraltro, stiamo segnalando da diversi anni e ai quali nessuno vuole davvero porre rimedio».
Proprio per affrontare il nodo, ieri pomeriggio si è tenuto un incontro in Regione, definito infruttuoso dallo Snami.
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