di Martin Walker
Ediz. Sperling & Kupfer – Pagg. 345 – € 10,50 > lo vendo ad € 4,00 + spese spedizione
Trama: Nella cittadina di St. Denis, nel Périgord, la vita scorre tranquilla per Bruno, il capo della polizia locale. Il foie gras è superbo, il vino e i formaggi eccellenti… E in paese non capita mai nulla di grave. Finché un giorno viene scoperto il cadavere sventrato di un uomo, con una svastica incisa sul petto.
Da qui cominciano i problemi per il pacioso poliziotto, che tuttavia, proprio grazie ai suoi metodi poco ortodossi, risolverà il caso portando alla luce una verità che affonda le radici nel periodo tormentato della Seconda guerra mondiale. Originale e ben congegnata, la prima indagine dell’investigatore che la critica ha salutato come il “Maigret” del Périgord.
Letto da: Paolo
Opinione personale: Questo è il primo libro con il commissario Brunò, ma come spesso capita l’ho letto dopo aver apprezzato Brunò nel romanzo successivo, Delitti DOC per il commissario Brunò. Non posso che confermare quanto già detto in precedenza, circa la piacevolezza del personaggio e della capacità dell’autore di trasportare il lettore sul posto.
La parte gialla del romanzo, è credibile e ben raccontata. Consiglio vivamente di leggere questo primo romanzo innanzitutto, in modo da conoscere al meglio Brunò, che dietro all’apparenza di un semplice poliziotto di campagna, nasconde un vissuto a tratti drammatici ed una certa profondità d’animo.
Dal mio punto di vista, assolutamente di parte 😉 lo consiglio vivamente agli amanti del genere, anche se il paragone con Maigret, citato nel sunto tratto da Ibs, mi sembra un pò forzato.
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Ho finito stamattina il piacevole romanzo giallo , preferisco chiamarlo così dato che apprezzo i dettagli con cui l’autore descrive l’ambiente naturale e i personaggi, “Brunò …” e sono rimasto soddisfatto tanto che cercherò in biblioteca o altrove il secondo di cui si parla bene . E’ l’umanità di Brunò che mi è piaciuta e non è detto che non passi in Dordogne prima o poi almeno per gustare qualcosa e visitare le grotte!
Chiaramente sono d’accordo con al recensione di Paolo. Tiziano di Brugherio
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