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Un libro: Il ferro da stiro

di Gianni Simonivenduto

TEA  – Pagg. 304  – € 13,00  > lo vendo ad € 5,00 + spese spedizione

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Trama: Ormai in odor di pensione, il commissario Miceli, tra una cena di commiato e le ultime consegne all’ispettrice Grazia Bruni; chiamata a succedergli, sarebbe felice di chiudere la carriera in tutta calma e serenità. L’ultima cosa che si aspetta a due settimane dal meritato riposo è che proprio il suo più caro amico, l’ex giudice Petri, gli piombi in ufficio con una rogna.

Ma Petri, al contrario di Miceli, non perde occasione per inseguire il colpevole di turno, e questa volta il pretesto gli giunge davvero per caso: un ferro da stiro preso in prestito presso un elettricista, in sostituzione di quello guasto di sua moglie, sul quale spiccano alcune piccole macchioline rosse.

Ruggine o sangue? Attraverso una rapida analisi della Scientifica, non è difficile avere la risposta: con quel ferro da stiro è stato colpito qualcuno, forse ucciso.

Da qui prende l’avvio una complicata indagine per ricostruire a ritroso la strana storia di quel ferro da stiro e, soprattutto, dei suoi proprietari. È un caso di omicidio? Riusciranno i due a chiarire tutti gli aspetti di una vicenda intricata e dolorosa, prima che Miceli debba passare il testimone?

Letto da: Paolo

Opinione personale: E’ bastata una settimana per leggere questo libro; può sembrare tanto, ma io leggo solo prima di dormire ed in genere spengo sempre la luce alle 23.30, ma una sera sono arrivato di slancio oltre la mezzanotte, senza neanche rendermi conto. E con questo avrei detto tutto. 😉

Bando agli scherzi, una lettura coinvolgente, tanto più se sei un lettore affezionato delle indagini di Miceli e Petri che questa volta si trovano alle prese con ben altri problemi infatti per almeno 130 pagine, di indagini non se ne parla.

Vediamo Miceli alle prese con l’impatto emotivo causato dall’avvicinarsi della pensione (esilarante il momento del brindisi con il giudice Petri che stappa la bottiglia..) e successivamente sia Petri sia Miceli si trovano alle prese con la gelosia delle rispettive mogli per un’avvenente rossa 😉 che ben conosciamo.

A seguire un problema di salute di Miceli che si riflette anche sul giudice Petri che per pochi giorni si converte all’acqua ed abbandona persino le sigarette per consolarsi con una pipa. 🙂 Ma  arriva il momento in cui un indizio assai labile se non trascurabile spinge i due verso un’indagine che porterà a scoprire un crimine mai scoperto e, nel contempo, ad applicare la giustizia del buonsenso rispetto a quella dei Tribunali.

Visti i presupposti, vien da pensare che sia l’ultima storia con il Commissario Miceli ed il Giudice Petri, ora entrambi pensionati, e se così fosse Il ferro da stiro sarebbe stata la giusta conclusione del ciclo, senza nessun epilogo per forza di cose drammatico, come spesso capita (ed ogni riferimento a Biondillo ed all’Ispettore Bagni NON è casuale).

Dello stesso autore ho letto: Un mattino d’ottobreCommissario, domani ucciderò Labruna  – Lo specchio del barbiere –  La morte al cancelloPesca con la mosca Piazza San Sepolcro

2 commenti su “Un libro: Il ferro da stiro

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Questa voce è stata pubblicata il 20 dicembre 2012 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , .