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La Giustizia lenta e l’ubriaco circola lo stesso. Ma scambiarsi alla guida non serve

di Maurizio Caprino

Ci sono città in cui fare controlli è più facile che in altre. Prendiamo Genova, che si sviluppa in buona parte su una striscia di terra e ha una viabilità urbana tanto complicata che spesso si devono usare le autostrade che la lambiscono.

Così basta piazzarsi in qualche punto strategico dell’autostrada per fare operazioni efficaci. E così è accaduto anche nelle notti dei festeggiamenti di fine anno: la Polizia stradale ha ritirato 10 patenti in appena sei ore, divise tra due notti.

Ma soprattutto è stato beccato ubriaco alla guida un automobilista che era già risultato positivo a un controllo notturno della scorsa estate e, nonostante questo, guidava ancora tranquillamente. Indovinate un po’ perché: nonostante la guida in stato di ebbrezza sia un reato “semplice”, la sentenza di condanna non è ancora arrivata e nel frattempo la patente gli era stata restituita.

Di qui a sentirsi impunito e impunibile il passo è breve e l’interessato non solo si è rimesso (legittimamente) a guidare, ma ha anche bevuto prima di farlo.

Da segnalare che durante i controlli gli agenti hanno notato un’auto che si è fermata sulla corsia di emergenza alla loro vista. Ingenuamente, il conducente si è scambiato con la passeggera.

Ovviamente entrambi sono stati sottoposti all’alcol test e lui – pur fingendo di sonnecchiare – è stato trovato positivo.

Ma ci voleva così tanto a far guidare direttamente la passeggera?

 

Informazione

Questa voce è stata pubblicata il 8 gennaio 2013 da in Il mondo dell'automobile (e non solo), Leggo & Pubblico, Sicurezza stradale con tag , , , , .
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