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Eliminare il verde e sostituirlo con il cemento? NO al centro medico nel Parco Sud

Ho già scritto alcuni post in merito ed il titolo Basta alberi o prati: dateci cemento, a tonnellate era sicuramente attinente a quanto sta accadendo nel mio comune ed in quelli limitrofi, tuttavia a quanto ho letto solo sul sito del F.A.I. pare che più che una tendenza (folle) stia diventando un’abitudine che sicuramente rientra nella filosofia di molti costruttori-palazzinari, ma che dovrebbe essere rifiutata a prescindere dagli amministratori locali, comunali o regionali che siano, ed invece…

Quando politici & costruttori, camminano a braccetto, quasi sempre nascerà sempre qualche progetto sbagliato, costoso e dannoso per il territorio.

Però ultimamente si esagera. Eliminare aree verdi esistenti per costruire è veramente illogico.

Come già detto in altre occasioni, è evidente che nessun assessore all’urbanistica (e tanto meno i costruttori, che così denotano una certa ottusità professionale),  abbia letto il Rapporto ufficiale sulle potenzialità del recupero edilizio dal quale si evince chiaramente che Recuperare è meglio che demolire.

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Il Progetto CERBA è stato “congelato” per sei mesi, in attesa di una proposta da parte delle banche coinvolte. Il FAI chiede che venga individuato un altro luogo dove far nascere il polo di ricerca: il Parco Sud, infatti, è una preziosa area verde che deve essere tutelata e la città offre aree dismesse o sottoutilizzate che hanno maggiori servizi e infrastrutture.

Le decisioni sul progetto CERBA, il Centro europeo di ricerca biomedica, che rischia di nascere all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, sono congelate per i prossimi sei mesi in attesa di una proposta da parte delle banche interessate

CERBA2013_C

Una nota della Regione Lombardia informa che il collegio di vigilanza del tavolo relativo all’accordo di programma per la realizzazione della struttura ha confermato il “permanere dell’interesse pubblico dell’accordo” e ha deciso di riunirsi a gennaio 2014 “per verificare l’esistenza delle condizioni necessarie per poter procedere alla definizione di un atto integrativo dell’accordo”.

Il FAI, Legambiente e WWF hanno presentato nei giorni scorsi , nell’audizione alla Commissione Ambiente del Comune di Milano un appello al Sindaco e ai Presidenti di Regione e Provincia perché si trovi una nuova collocazione al CERBA.

Secondo i promotori dell’appello insistere con quella localizzazione comporterebbe sicuramente, nel breve periodo, un forte disagio su una arteria stradale già strozzata dal traffico di ingresso alla città e, nel medio, severi oneri a carico degli enti pubblici per fornire infrastrutture essenziali del tutto inesistenti in zona.

In città ci sono tante aree dismesse e sottoutilizzate che potrebbero senza difficoltà accogliere un polo di ricerca, in condizioni di dotazioni di servizi sicuramente migliori di quelli disponibili nelle ultime campagne tra Macconago e Chiaravalle.

La salvaguardia del progetto di una grande clinica sperimentale si intreccia ovviamente con la tutela delle aree agricole milanesi. Quei 620.000 ettari racchiudono una enclave agricola estremamente rilevante, e irrinunciabile per una città che si accinge a celebrare un Expo dedicato proprio ai temi dell’agricoltura”.

Scarica il comunicato stampa e l’appello: clicca qui

Un commento su “Eliminare il verde e sostituirlo con il cemento? NO al centro medico nel Parco Sud

  1. Pingback: L’idiozia continua: dove oggi ci sono aceri, ciliegi, carpini, olmi e tassi, nasceranno diverse palazzine | Paoblog

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