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La bufala che ritorna a circolare sul web: i cibi contaminati da particelle di metalli pesanti

un articolo che leggo su Altroconsumo e visto che si parla di bufale in campo alimentare, spesso alimentate da chi dovrebbe invece fare Informazione, clicca QUI per leggere una raccolta di articoli.

Per quanto riguarda il “alimentazione & metalli pesanti”, consiglio la lettura di questo articolo di Luca Foltran e di quelli seguenti

Da parte mia, inutilmente (lo so) invito tutti a verificare le notizie, prima di inoltrarle. Se vuoi veramente aiutare il prossimo, evita di fare Disinformazione.

AntiBufalaUn elenco di marche e prodotti contaminati da pericolose particelle di metalli pesanti – senza mai citarne i quantitativi reali – è tornato a circolare in rete, seminando nuovamente il panico tra i consumatori.

Pane, biscotti, tortellini, omogeneizzati, ma anche chewing gum, hamburger e mozzarelle che sarebbero “da evitare” per il loro contenuto di mercurio, cadmio, piombo e altri metalli pesanti.

La notizia, in realtà, risale ad alcuni anni fa ed era partita dal blog di Beppe Grillo. I dati erano stati poi ridimensionati in un’intervista rilasciata dall’autore della ricerca da cui è scaturita la notizia con l’elenco dei prodotti “incriminati”.

 

I metalli pesanti vengono ricercati negli alimenti, perché sono un indicatore della contaminazione ambientale. Ma, data la loro presenza nell’ambiente, la loro presenza negli alimenti – entro certi limiti – è da considerarsi accettabile.

Infatti, per alcuni metalli come il cadmio, il piombo e il mercurio, esistono limiti massimi di contaminazione previsti dalla legge. In queste condizioni, perciò, non c’è motivo di temere per la propria salute.

Rimane il fatto che non è un problema da sottovalutare soprattutto per i bambini, dal momento che, dato il loro peso più basso, è più facile superare la soglia massima tollerabile.

Dal canto nostro, effettuiamo spesso la ricerca di metalli pesanti nelle nostre inchieste sui prodotti alimentari ma, nella maggior parte dei casi, non abbiamo rilevato il superamento delle soglie previste dalla legge.

Lo scorso anno siamo andati alla ricerca di arsenico nei prodotti ittici e nei prodotti a base di riso. L’abbiamo fatto in quanto la legge non prevede limiti massimi per la contaminazione da arsenico, anche se l’Europa sta lavorando per stabilire questi valori.

Un commento su “La bufala che ritorna a circolare sul web: i cibi contaminati da particelle di metalli pesanti

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