Mario Tagliani è un maestro dentro. Non perché a portarlo verso questo lavoro sia stata una sorta di vocazione mistica, o di predisposizione naturale. No, Mario è un maestro dentro nel senso che insegna ai giovani che stanno in carcere.
Ha iniziato un po’ per caso, un po’ per passione, un po’ per amore. Negli Anni 80 è arrivato a Torino, ha vinto un concorso pubblico, ed è entrato in una scuola mettendosi per la prima volta dietro la cattedra.
A dargli gli alunni che ha avuto per 30 anni, è stata la sua direttrice: «Che ne pensa del Ferrante Aporti, il carcere minorile della città?».
Così è cominciata la sua storia, che continua ancora oggi. Una storia che racconta il mondo dell’istruzione da una prospettiva diversa, quella di chi, ancora giovane, ha già qualcosa da farsi perdonare, e una nuova vita da ricominciare.
Un viaggio emotivamente impegnativo, fatto di rabbia, amarezza, sconfitte, ma anche vittorie, successi e sorrisi. Prefazione di Fabio Geda.