C’è un incubo che l’Italia si porta appresso da 70 anni. Una paura con cui deve fare i conti in ogni momento difficile della sua storia: il Ventennio fascista.
La pesante crisi economica e l’assenza di fiducia nei partiti sono gli stessi sintomi che portarono all’ascesa di Benito Mussolini.
Con Eia eia alalà, Giampaolo Pansa ripercorre quegli anni, tra il 1919 e il 1922, in cui la protesta della sinistra estrema si trasformò in un regime dittatoriale di destra. Non è uno dei tanti saggi scritti da uno degli autori più controversi d’Italia, ma una sorta di romanzo storico.
Le vicende e i personaggi realmente esistiti, infatti, ruotano intorno a un personaggio di finzione, Edoardo Magni, un agrario padrone di una tenuta tra il Monferrato e la Lomellina che dopo essere stato convinto sostenitore di Mussolini ne divenne feroce critico.