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Sono arrivate parecchie segnalazioni di allarmi riguardanti truffe basate su messaggi ricevuti tramite WhatsApp, come nell’immagine qui sotto.
Queste truffe infettano tipicamente il telefonino dell’utente, oppure il suo computer se usa la versione Web di Whatsapp.
L’infezione, denominata Simplocker, blocca i dati dell’utente con una password complicatissima che è nota soltanto al truffatore: se l’utente rivuole accesso ai propri dati, deve pagare il truffatore, tipicamente con bitcoin.
Un classico ransomware.
Per sapere come difendersi da questa infezione, leggi integralmente l’articolo: WhatsApp, occhio alle app ricattatrici su Android | Il Disinformatico