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Accordo TTP: Nessun vincolo o sanzione per chi deturpa oceani e foreste, ma non solo…

in sintesi un articolo che leggo su Rinnovabili.it e visto che si parla anche del TTIP, integro con questo link che ti porta ai vari post in merito

TTP

Il reale contenuto dell’accordo di libero scambio TPP (Trans Pacific Partnership), concluso ieri, resterà segreto per 4 anni dopo l’entrata in vigore.

Il trattato dovrà essere approvato ora dal Congresso statunitense e dai governi degli altri 11 Paesi coinvolti. Prevede l’abolizione delle barriere tariffarie e non tariffarie (regolamenti che frenano il libero commercio) su un’area che vale circa il 40% del Pil mondiale.

Le criticità sollevate dalla società civile riguardano un vasto numero di settori di questo gigantesco accordo, che va dai servizi pubblici alla proprietà intellettuale.

Il testo brilla per l’assenza di clausole vincolanti, misure penali o sanzioni.

Michael Brune, direttore esecutivo di Sierra Club – una delle più grandi e influenti organizzazioni ambientali degli Stati Uniti – a suo tempo aveva commentato:

«Se il capitolo ambiente fosse concluso, come scritto in questo documento trapelato, Obama avrebbe raggiunto, in campo commerciale, record ambientali peggiori di Bush. Questo capitolo manca di affrontare tutti i veri problemi: oceani, pesca, fauna selvatica e protezione delle foreste».

L’aumento del trasporto di merci su lunghe distanze, banalmente, si lega ad una crescita delle emissioni.

È anche per questo che gli Stati Uniti hanno deciso di rimuovere dal TPP e da tutti gli accordi di libero scambio qualsiasi riferimento alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Il pericolo più grave, tuttavia, è rappresentato dal sistema di risoluzione delle controversie fra investitore e Stato, il noto ISDS che si vuole far rientrare anche nel TTIP, il cugino transatlantico del TPP.

 

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