Il mondo è imperfetto, a voler essere buoni, per cui non mi stupisco di quanto ho sentito in un servizio che presentava il libro ed il fatto di avere rapporti di profonda amicizia con molte donne, mi ha dato modo di avere conferma di questi atteggiamenti da parte di alcuni (troppi) omuncoli.
Restando in tema di prevaricazione sulle donne al lavoro, che si manifesta sistematicamente con retribuzioni inferiori a parità di colpiti, cade a fagiolo questa vignetta di Pietro Vanessi:
Ti segnalo anche il Blog dell’autrice, che ha un nome che è tutto un programma: Il porco al lavoro.
Alice è giornalista, ha trent’anni. È disoccupata: ha lasciato il posto di lavoro perché il capo la tormentava, minacciando di rinnovarle il contratto solo in cambio di sesso. Con complimenti, inviti, richieste, telefonate a pioggia.
Alice ci racconta la sua storia come fosse un film: il colloquio, le avance crescenti verso lei e le altre colleghe, il contratto in scadenza, la galanteria che diventa molestia. Alice ci parla di una normalità malata che ci accompagna spesso e alla quale forse abbiamo finito per abituarci.