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@penna_biro, se la donna è impura cacciamola nella stalla…

pensieri paroleIeri stavo leggendo un articolo di Jessica Tradati (su Vanity Fair) su una pratica Hindu che, manco a dirlo, colpisce le donne in Nepal, sia nelle zone rurali sia, in forma più morbida, anche nelle zone urbane, capitale inclusa.

Dovrei essere abituato (si fa per dire) al maschilismo e sessismo che impera anche nella nostra società. tuttavia da non credente devo dire che mi da particolarmente fastidio quando in nome di una Fede religiosa si vessano gli altri e nella maggior parte dei casi gli altri, “casualità”, sono le donne.

Nel caso specifico si parla della Chapaudi, secondo la quale una donna è impura durante il ciclo mestruale, il parto ed i giorni seguenti, ragion per cui per non turbare gli dei è soggetta a diverse restrizioni.

E quindi alle donne è proibito l’accesso alla camera da letto, alla cucina, ai luoghi sacri e/o di culto, non possono toccare la frutta, le verdure cotte, le piante e gli alberi o bere latte e mangiare i suoi derivati.

In concreto, nelle zone rurali, le donne nei periodi impuri vengono segregate in stalla, assieme agli animali, in condizioni igieniche disastrose e, va da sè, pericolose che dormire sul pavimento con le mucche che ti scavalcano nel buio non deve essere il massimo.

Dice la madre della 16enne Safalta: “Gli Dei sono più grandi e potenti di noi e quindi dobbiamo rispettarli. Mi dispiace per mia figlia, ma che posso fare? Sono più preoccupata dell’avversità degli Dei che rispetto e venero, piuttosto di quello che prova Safalta.”

Racconta poi Gita che “…ha obbedito alla Chapaudi anche quando la tradizione vuole che la donna partorisca nella stalla e vi rimanga per 20 giorni con il neonato… con me ed il mio bambino c’erano 4 mucche ed una puzza infernale”.

Il marito di Gita ha provato più volte a dissuaderla dall’osservare questa pratica, ma lei è irremovibile anche se poi “si augura che le cose cambino per sua figlia che ora ha 6 anni e che le notti nella sporcizia e nella paglia possano essere solo ricordi”.

Spero che il pensiero di Isabel Allende si concretizzi anche in Nepal…

donne

 

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