Sopra, il verde del parco archeologico, su cui sorge lo splendido profilo dell’acquedotto romano.
Sotto, una discarica abusiva di rifiuti elettronici, pneumatici fuori uso, macerie e un lago nero di olio motore esausto di 200 metri quadri e 800 metri cubi.
Succede a Roma, nel Parco di Tor Fiscale, incastonato nella più grande area verde dell’Appia antica.
I vigili urbani hanno messo la zona sotto sequestro dopo l’ispezione dei cunicoli e delle grotte da parte del gruppo sicurezza pubblica emergenziale della polizia di Roma Capitale.
Alcune aziende della zona, hanno appurato gli inquirenti, hanno creato degli accessi alle gallerie che collegano catacombe del II e III secolo, trasformandole in immondezzai colossali.
Le indagini condotte con i droni sui rottamatori abusivi di automobili e lo smaltimento illegale dei rifiuti, hanno portato alla luce l’enorme danno ambientale e al patrimonio archeologico, ma non è ancora nota la reale estensione del deposito.
I tecnici dell’Arpa dovranno adesso valutare la gravità dell’inquinamento della zona e delle falde acquifere.
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Ariannamo bene