Certe volte mi vien da pensare che ha ragione quella mia amica che di fronte a morte evitabili come questa mi dice: “che piangano…potevano pensarci prima”.
Cinismo a piene mani, vien da dire, ma obiettivamente al di là dell’obbligo del seggiolino, un pò di buonsenso no?
Tuttavia Non se ne esce: la mamma con la cintura e la bella bimba…
In ogni caso tempo fa ho visto questo video dove alle mamme (ed ai nonni) chiedevano se usavano il seggiolino in auto e le risposte di alcune ti fanno capire che non c’è via di uscita e che il voler trasgredire consapevolmente alle norme sembra essere la filosofia di molti.
Dopo di che c’è da pensare anche all’ignoranza, intesa come mancata conoscenza delle dinamiche di un incidente ovvero se capita uno scontro, quello che ha i piedi allungati sulla plancia sino a fiorare il parabrezza SA cosa succederà?
Ovviamente no… tuttavia a prescindere dal fatto che l’apertura dell’airbag sarebbe vanificata dalle gambe che lo ostruiscono, lo stesso potrebbe fare danni invece che evitarli; e con tale postura, poi, quante ossa si spaccherebbe in aggiunta?
Agganciandosi alle parole di Caprino:
“…secondo la legge, è normale che se poi succede qualcosa si finisca sotto processo e si venga pure condannati. Solo che pochi lo sanno o se lo ricordano…”
mi torna alla mente il pensiero di Michele Serra che cito spesso in occasioni come queste:
“Manca del tutto la cognizione, cioè, che se un veicolo viene multato [ per divieto di sosta], in genere questo accade perchè il veicolo è in divieto di sosta. Esiste, cioè, un rapporto di causa ed effetto tra un’infrazione ed una punizione. (cit. Michele Serra)
Tornando al post di Caprino, del quale pubblico le prime battute, leggo un passaggio dedicato alla preparazione dei neopatentati, nello specifico della responsabilità nei confronti dei minori trasportati (e non solo, aggiungerei) e mi vengono in mente le battaglie fatte con i miei rari passeggeri, perchè allaccino le cinture se seduti dietro*.
(* Specifico “seduti dietro”, perchè se si siedono sul posto anteriore le allacciano di loro iniziativa…)
Ed alla fine o scendono oppure le allacciano. Ma molti, troppi, non vogliono perdersi in discussioni e, va da sè, se ne fregano. Ed accade lo stesso con i bambini.
Vedi la mamma che nel video citato sopra dice: che “quando lo metto sul seggiolino piange ed allora lo tiro giù”. 😦
Un assaggio del post scritto da Maurizio Caprino
Sembra esserci tanto genuino stupore nella notizia dell’Ansa riportata in fondo a questo post, secondo cui “persino” la madre che a Palermo ha appena perso la figlia piccola in un incidente stradale è indagata per la morte della piccola.
Come se fosse normale che una bambina di sette anni possa stare a bordo di un’auto in braccio alla madre, davanti al sedile del passeggero anteriore, a pochi centimetri da un airbag che in teoria potrebbe esplodere anche per una brutta buca presa male (e a Palermo le buche non mancano…).
Certo, è normale. Nel senso statistico del termine (in altre parole, lo fanno tutti).
Ma, secondo la legge, è normale che se poi succede qualcosa si finisca sotto processo e si venga pure condannati.
Solo che pochi lo sanno o se lo ricordano, per cui prima dell’incidente la maggior parte delle persone non se ne cura, dopo l’incidente se ne stupisce.
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