Manca la cultura ambientale e la consapevolezza che l’Italia la facciamo noi

Sabato ho visto su Facebook questo post de Il Fatto Alimentare dove si racconta una realtà milanese ovvero la presenza nei supermercati Coop di contenitori per l’olio della frittura, così come delle pile esauste, ed altri rifiuti.

In quello di via Palmanova ho notato anche l’utile raccolta dei tappi di sughero, di alcuni tipi di cartucce di inchiostro e forse anche delle lampadine, ma di quest’ultimo non sono sicuro.

All’Unes, ad esempio, si possono consegnare le bottiglie in plastica ricevendo in cambio un buono acquisto nella misura di 1 cent/bottiglia.

Per quel che mi riguarda le consegnerei anche gratis, ma sembra che un incentivo, anche irrisorio, faccia la differenza.

Capiamoci, sono tutti rifiuti che in ogni caso si possono portare all’Ecocentro o piazzole ecologiche, semre che poi non ti mettano i bastoni fra le ruote, come raccontavo a suo tempo nel post  Ti premio se porti i rifiuti Raee, anzi no, ostacolo la consegna (ed il riciclo)…

Resta il fatto che troppa gente antepone la sua pigrizia alla tutela dell’ambiente ovvero al giusto smaltimento dei rifiuti, per cui ben vengano simili iniziative.

Quello che per me è un titolo ironico, per molti è la realtà quotidiana: Ho dei rifiuti da buttare, quasi quasi li butto nei prati qua intorno…

Degno di nota il commento di un lettore romano:

Ma l’ho subito rassicurato; sicuramente da un certo punto dell’Italia in giù la cultura ambientale scema rapidamente, tuttavia non è che a Milano ci siano solo virtuosi; vedi ad esempio: Manca la cultura del riciclo (in questo caso della carta).

E volendo esagerare, non ci sono solo i frigoriferi oppure i materassi in giro sui marcipiedi romani ovvero ecco un paio di chicche dal Gruppo FB:

si potrebbe obiettare che sono stati lasciati lì per il ritiro dell’Amsa ma in questo caso i mobili li devi smontare, come spiega Amsa > http://www.amsa.it/…/amsa/cittadini/milano/servizibase/