L’articolo cui fa riferimento il titolo lo puoi leggere sul Giorno, ma pubblico solo un passaggio ed alcuni commenti di amici con bambini che vanno all’asilo/scuola
Un babele di lingue diverse, dal cinese all’arabo, dallo spagnolo all’urdu parlato principalmente in Pakistan.
Asili nido comunali e scuole dell’infanzia dove quasi tutti i bimbi sono di origine straniera, con picchi oltre il 90% in alcune zone periferiche: solo per citarne alcune, le strutture in via Paravia, Monte Velino e Mompiani.
E genitori che, a volte, faticano a comprendere l’italiano. Una barriera che li separa da insegnanti e personale scolastico, con problemi che si ripercuotono sui più piccoli.
«Di fronte all’estrema difficoltà di gestione dell’ormai maggioritaria quota di genitori non madrelingua, che in alcuni nidi e scuole dell’infanzia raggiunge l’80% di presenza – spiega Stefano Mansi, sindacalista della Cisl Fp Comune di Milano – mancano totalmente traduttori e mediatori culturali. Chiediamo l’immediata assunzione di personale anche se il Comune sembra andare nella direzione opposta.
Mi scrive una prima mamma: Io ho dovuto a malincuore escludere materna ed elementari (nello stesso plesso), letteralmente “davanti” a casa, per questo motivo.
Poi un’altra: Nella classe di mio figlio (prima elementare) c’è una bimba che parla solo inglese, per fortuna una lingua che conoscono più o meno tutti.
Peccato che solo suo papà parla italiano, la mamma lo sta imparando ed effettivamente è un problema poter comunicare con persone che non sanno l’italiano, ma penso che non si possano assumere traduttori perché gli stranieri pretendono di vivere qua senza conoscere la lingua.
Un’altra mamma cinese che conosco dall’asilo, ancora non parla italiano quindi se non sono loro i primi ad adeguarsi…
Non è razzismo, ma penso che se decidi di vivere in un determinato paese la prima cosa che devi fare è imparare la lingua!
Penso che sarebbe più interessante poter insegnare a scuola anche l’arabo, il cinese… in modo che sia un valore aggiunto e non un limite!
Ma ripeto non si può pretendere che non si parli italiano perché sono più gli stranieri nelle scuole che i nostri.
Si parla tanto di integrazione, ma spesso sono loro che non vogliono integrarsi. Un giorno, fuori da scuola, ho tentato di scambiare due parole con la mamma araba (di una compagna di mio figlio) che pur parlando italiano non ha continuato la conversazione con me…
I commenti sono chiusi.
>> Ma ripeto non si può pretendere che non si parli italiano perché sono più gli stranieri nelle scuole che i nostri.
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Concordo e sottoscrivo.
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sicuri si diventa, learn Italian