Premetto che questo post non intende innescare una guerra fra categorie lavorative, tuttavia ho esposto quanto sotto ad altre persone, incluso un medico del lavoro, e tutte concordavano con il mio sentire, per cui ne scrivo sul Blog.
In azienda ci sono una moltitudine di obblighi e norme per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori e, non ultimo, anche mia e della collettività.
A Milano arriva l’Area B ed il Comune per venire incontro agli ambulanti ha concesso una percorrenza di 500 km. senza multe, se viaggiano con mezzi Euro 3 o 4 ed installano una scatola nera..
Però agli ambulanti non sta bene e vogliono di più.
Per quel che mi riguarda, invece, dato il che il luogo fisico del lavoro sono i capannoni va da sè che devono essere sicuri e ben tenuti; stessa cosa per macchinari ed attrezzature, poi ci sono i controlli di rumore, vibrazioni ed emissione fumi, smaltimento olii usati e quant’altro.
Tralasciando il fatto che il buonsenso mi spingerebbe a fare le stesse cose cui sono obbligato, resta il fatto che assolvere a tutti questi vincoli ha un costo ed in taluni casi il legislatore ha determinato obblighi assurdi, come ad esempio quello di ieri ovvero la visita annuale del medico del lavoro.
Avendo lo stesso numero di dipendenti, non avendo modificato in nessun modo il ciclo produttivo, ed assolvendo agli obblighi di visite sanitarie dei dipendenti, il medico che ci viene a fare in azienda?
Due chiacchiere alle quali seguirà un verbale di sopralluogo. Il tutto per una spesa superiore ai 100 €; soldi buttati via, come sono buttati quei 230 € per i controlli trimestrali obbligatori del muletto, che lavori o meno.
Il carrello elevatore ha quasi 25 anni ed ha lavorato poco meno di 2000 ore ovvero una media di 80 ore all’anno. Si usa quando serve, però fare i controlli trimestrali significa fare delle verifiche ogni 20 ore di lavoro che non sono nulla per un mezzo di questo genere.
Sarebbe sicuramente meglio legare i controlli ad un monte ore predefinito che, se superato, potrebbe causare malfunzionamenti o rischi per la sicurezza e, nel caso non si arrivi a questo numero di ore, ad un controllo annuale. I costi, però sarebbero inferiori.
Credo quindi che sia sia capito che ci sono obblighi necessari ed altri inutili, ma che in ogni caso si tratta di soldi da tirare fuori ed in tempi di magra, è oltremodo seccante.
Ora arriviamo agli ambulanti che fanno i mercati.
Il furgone è il loro ambito lavorativo, per cui dovrebbe essere in ordine e rispettare le norme di sicurezza ed ambientali.
Eppure la maggior parte dei furgoni che incontro quotidianamente mentre vengo a Milano la mattina, sono in pessime condizioni, molti hanno l’impianto elettrico che non funziona, luci spente, fanalini bruciati o che si accendono come le luminarie natalizie ovvero a caso.
Non scherzo quando dico che certi stanno su con il nastro adesivo, vedo fanali “nastrati” o paraurti legati con delle corde. E quindi c’è da chiedersi come facciano a passare le revisioni in queste condizioni.
Però quello che tutti vedono sono le nuvole di fumo nero, spesso al punto che se sei subito dietro ad uno di questi mezzi e non metti il ricircolo alla ventilazione, ti ritrovi con un sapore acre in bocca.
Se un mezzo in cattive condizioni di carrozzeria o meccaniche potrebbe essere un pericolo per sè e per gli altri, un mezzo che emette inquinanti a badilate è un danno immediato alla salute di tutti.
Capisco bene che cambiare il furgone comporti una spesa di cui si farebbe a meno, ma resta il fatto che nello specifico si vogliono fermare mezzi ad alto tasso di inquinamento.
Euro 0: rientrano in questa categoria tutti i veicoli a benzina senza catalizzatore e quelli “non ecodiesel”. Si tratta per lo più di mezzi immatricolati prima del 31/12/1992, data dopo la quale è diventata obbligatoria l’omologazione alla classe Euro 1.
Poiché altamente inquinanti, in molte città non possono circolare anche a prescindere dai blocchi del traffico (tranne che per alcune eccezioni come ad esempio le auto d’epoca);
Euro 1: la normativa è in vigore dal 1993 e ha obbligato a montare sui nuovi veicoli la marmitta catalitica e a usare l’alimentazione a iniezione nei motori a benzina;
Euro 2: la normativa è in vigore dal 1997 e ha imposto modifiche per la riduzione delle emissioni inquinanti differenziate tra i motori a benzina e i diesel;
Come si vede dallo specchietto qua sopra, sono mezzi che hanno più di 20/25 anni; una spesa che è stata ammortizzata da tempo e sarebbe stato opportuno prevederne la sostituzione già da alcuni anni.
Io per primo devo fare i salti mortali per fare tutto quello che c’è da fare, che i soldi non li coltivo in giardino, ma se un macchinario è insicuro è necessario provvedere. Se un ciclo produttivo fosse inquinante farei (e dovrei fare) la stessa cosa.
Agli ambulanti hanno concesso deroghe che io non ho, ma va bene così, aiutiamoli a fare un percorso che però deve essere finalizzato a cambiare il furgone, con incentivi, nel caso.
Obblighi “senza se e senza ma” per certi e deroghe per altri?
Già lavorare è complicato, oggigiorno, ma non si può correre con regole diverse.
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