di Danila Comastri Montanari
Hobby & Work – Pagg. 225 – € 11,50 > lo vendo ad € 5,50 inclusa spedizione ordinaria
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Trama: Cave canem, “attenti al cane”, è una scritta che si trova spesso all’ingresso delle domus romane. È appunto in una casa come questa che Publio Aurelio si ferma sulla via del ritorno a Roma, dopo aver trascorso la villeggiatura a Baia con l’amica Pomponia.
La villa appartiene a Gneo Plauzio, un plebeo che ha fatto fortuna allevando pesce pregiato, ed è costruita sul lago d’Averno, la porta del regno degli Inferi. Non appena arrivato, il senatore-detective ha una brutta sorpresa: Plauzio Attico, figlio di Gneo, è stato trovato cadavere la notte precedente.
Ben presto avviene un nuovo delitto e Aurelio apprende che sulla famiglia grava un’oscura maledizione…
Letto da: Paolo
Opinione personale: Questo è il quinto libro che leggo con le indagini di Publio Aurelio, ma in realtà è il primo della serie e che inizialmente ci fa conoscere il giovane Publio e le modalità con cui è diventato il Paterfamilias, per poi fare un balzo in avanti e mostrarlo sulla quarantina.
Per quanto riguarda la serie in sè, vale quanto già detto in precedenza incluso il piacere di ritrovare le note dell’autrice con spiegazioni della vita quotidiana romana oltre che a spiegazioni più mirate.
La storia complessivamente non è male e gli assegno un Medio nella mia classifica personale dove, per ora, l’unico libro con Publio Aurelio che ha ottenuto un Buono è Morituri te salutant