Questo è un libro, ma è anche un film. “Un film di Andrei Konchalovsky, un capolavoro in cui si piange e si esce un po’ frastornati, tanto è diverso da tutto ciò a cui siamo stati abituati negli ultimi trent’anni, tanto è distante da tutto ciò che quella finta narrazione vuole consegnare al nostro immaginario.
Con Il Peccato si entra nelle case vere e nei sentimenti veri del Rinascimento, se ne sentono gli odori raffinati e i fetori insopportabili.
Si esce dal film con l’impressione di aver capito finalmente qualcosa di importante, di aver capito che la chiave del Rinascimento italiano e del lavoro di Michelangelo fu il coraggio, coraggio forse troppo cinico, ma il coraggio di andare oltre tutti i limiti che avevano tenuto prigionieri gli uomini per mille anni, e oltre quei limiti aprire le strade che hanno portato alla nostra modernità.
Nel bene e nel male il film sarà sicuramente ricordato come una delle poche chiavi di lettura offerte dal cinema moderno per l’arte del passato”.