Il futuro è adesso. In un’aula del Palazzo di Giustizia di Roma, gremita di giornalisti e tecnici ministeriali, il visionario manager Aristotile Damanakis presenta LexIA, l’algoritmo di “sentenza artificiale”.
È la rivoluzione del processo penale: a stabilire la colpevolezza di un imputato sarà un’intelligenza artificiale in grado di considerare ogni aspetto del caso, rendendo superfluo ogni intervento umano ed eliminando lungaggini burocratiche e possibili errori giudiziari.
Basta un algoritmo per decidere se una persona ha commesso o no un delitto.
Ma a scombussolare i piani del governo ci pensa l’affascinante Cassia, una tecnica che troverà un errore nella combinazione e metterà in crisi tutto il sistema già presentato alla stampa e al mondo intero. La posta in gioco è elevatissima. La sua vita è in pericolo… Ecco la giustizia di domani…
leggi anche la recensione di MilanoNera, dalla quale estrapolo un passaggio:
Barbara Baraldi, da esperta autrice di thriller (e cos’è questa ipotesi se non il thriller dei thriller) è riuscita a inserire tutto questo in una trama ad alto tasso adrenalinico, d’altronde lei conosce perfettamente le dinamiche del genere e sa calibrare tensione e colpi di scena.
E, sempre da brava giallista, sa che il coup de théâtre nei romanzi come nella vita è l’imprevedibile, quel fatto inaspettato, incalcolabile anche dal più avanzato algoritmo, che scombina tutti i piani.
A voler cercare il pelo nell’uovo, i passaggi tecnici sul funzionamento di Lexia e sui processi dell’hackeraggio, possono risultare un po’ ostici per chi non se ne intende.