di Louise Doughty
Bollati Boringhieri – Pagg. 450 – € 9,99 (ebook)
Trama: Stazione di Petersborough, binario Sette, quattro del mattino: Lisa Evans è determinata a capire perché si ritrova in quel luogo deserto. Perché è lì?
Lisa non se lo ricorda. Però una cosa la sa: lei è morta, ed è morta lì, investita da un treno al binario Sette. ma come siano davvero andate le cose, Lisa non riesce a capirlo.
Nella solitudine della notte, assiste a un altro «incidente»: un uomo solo, anch’egli travolto da un treno di passaggio. Lo choc fa riaffiorare, un tassello dopo l’altro, le vicende e le persone del suo passato.
Una domanda tormenta Lisa: si è suicidata su quel binario, o qualcuno l’ha spinta sotto al treno? Perché il suo spirito continua a vagare per la stazione, come se avesse qualcosa di irrisolto da portare alla luce prima di potersi abbandonare in pace all’eternità?
Tra le vicende dei frequentatori abituali della stazione, che può osservare dalla sua postazione privilegiata, e le immagini che le tornano alla mente, Lisa capisce di non essere sola, e che può ancora fare qualcosa per riportare a galla la verità.
Opinione personale: Dalla sinossi ho volutamente tagliato alcune parti, anche se so che la maggior parte delle persone che leggerà questa mia Opinione, andrà poi a colmare i vuoti, tuttavia trovo ingiusto verso l’impostazione della storia sapere da subito quello che Lisa scoprirà mano a mano.
Io, se devo essere sincero, ho comprato il libro quasi d’istinto (chi mi conosce sa che è quasi impossibile) ovvero senza approfondire la sinossi e ritengo di aver fatto bene, perchè mi ha permesso di scoprire i tasselli mancanti insieme a Lisa.
In alcune recensioni sul web ho letto che è stato definito come “noioso”, ma vale per me, vale per gli altri, sempre di Opinioni personali si parla.
Per quel che mi riguarda l’ho trovato un po’ lungo, ma non in maniera tale da annoiare, ma è sicuramente una lettura intensa se si riesce ad entrare in sintonia con Lisa ovvero se ti limiti a leggere, senza calarti nella parte, lo gusterai meno.
Nella mia Classifica personale gli assegno un Buono (4* su Kobo), ma che rasenta l’Ottimo. Lo consiglio, però deve essere chiaro che tutto si basa su un personaggio morto che racconta in prima persona.
Io non credo nell’Aldilà, per cui neanche a fantasmi o morti di passaggio in una stazione, però ho molta fantasia che mi permette di tenere la mente aperta e quindi lìho trovato una lettura molto piacevole.
Quando si scopriranno le ragioni che hanno portato Lisa alla morte, si innescherà un processo mentale, in chi legge, che lo spinge a chiedersi come non abbia fatto a capire la vita che stava vivendo, però la stessa cronaca nera ogni giorno ci racconta storie simili, dove la violenza, psicologica ancor più che fisica, si insinua lentamente, manipolando persone che di solito sono assennate.