Tutto nasce da questo post su Twitter della Regione Lombardia
e dalla successiva domanda di Licia Corbolante: Sono una cittadina lombarda e vorrei sapere perché un’istituzione italiana si rivolge a cittadini italofoni ricorrendo a giochi di parole in #inglesefarlocco alquanto discutibili come #zherogap? Chi prende queste decisioni e come sono motivate?
(Leggi qui la sua analisi sul termine Zherogap)
Abituato alla scarsa considerazione delle domande scomode da parte delle Istituzioni le ho scritto:
Stai ponendo la domanda a Regione Lombardia che ha preso un premio in merito alla comunicazione social? Ma che difetta nelle risposte, però….
Ed infatti la risposta della Regione è arrivata, ma non rispondeva alla domanda di Licia Corbolante che quindi ha ribadito il punto: La mia domanda è diversa: perché un nome in pseudoinglese se le persone a cui è destinata l’iniziativa sono italofone?
A quel punto è stato spontaneo per me aggiungere una riga a commento, imitato da altri due lettori, se non fosse che Regione Lombardia ha nascosto le nostre risposte, il che a pare mio equivale ad una censura, tanto più immotivata dal fatto che tutti hanno usato toni civili.
Va da sè che le risposte della Corbolante ad affermazioni che non si vedono, complicano la comprensione a chi arriva dopo.
In realtà c’è la possibilità di far apparire le risposte nascoste da Regione Lombardia, tuttavia non tutti lo sanno e molti altri, abituati alla comunicazione sin troppo veloce, non perderanno tempo per approfondire, ma in ogni caso queste che seguono sono le risposte che hanno meritato la censura della Regione Lombardia:
Il commento di Licia Corbolante in proposito è lapidario: Pessima abitudine di chi gestisce il profilo di
Regione Lombardia, già vista in passato.
Degne di nota leggere in questo articolo le affermazioni di Stefano Bolognini, assessore allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione:
“la Lombardia è la Regione italiana che meglio si comporta in termini di comunicazione istituzionale sui social media. La regione si mostra infatti capace, meglio di tutte le altre, di parlare con i propri cittadini … vogliamo promuovere un dialogo strutturato e di ascolto tra il cittadino e le istituzioni, capace di informare e comunicare in modo efficace. Un approccio maggiormente focalizzato sul digitale aiuta a comunicare in modo diretto e senza filtri alla cittadinanza”
Se volete veramente dialogare con i cittadini, dovete cambiare totalmente approccio.
Sono il primo a non apprezzare le critiche non argomentate e/o espresse con toni incivili, ma nel momento in cui un cittadino esprime nei giusti modi le sue opinioni, delle critiche oppure anche solo delle segnalazioni, deve essere tenuto in considerazione, non nascosto o silenziato.
Ironico il fatto che la Regione Lombardia sia in mano alla Lega (quindi orientata a destra) ed il Comune di Milano invece a sinistra, eppure i comportamenti siano gli stessi; prima ti invitano a dialogare con le Istituzione poi se sei fortunato danno risposte sbagliate oppure, come capita sempre più spesso, ti ignorano.
Ho già provato, in passato, a scrivere al Comune di Milano segnalando la rottura del marciapiede così come la mancanza di segnaletica stradale chiara ed inquivocabile, ed ogni volta ho ricevuto delle risposte dalle quali traspariva il volersi parare le spalle oppure che dirottavano altrove l’attenzione il che, di fatto, equivaleva a non rispondere.
Il massimo l’hanno raggiunto quanto gli ho segnalato le continue violazioni commesse in un tratto di strada ZTL ed in cambio mi hanno risposto citando le multe per eccesso di velocità comminate in quel tratto.
Interessante, ma che c’entra?
leggi anche: Scrivi al Comune su FB, segnali un semaforo rotto e ti dicono di chiamare i vigili…
Fortunatamente nel mio Comune di residenza le cose funzionano in maniera totalmente diversa.