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Mele cerate: il video in rete è una bufala. La prova di laboratorio e il parere degli agronomi

in sintesi un articolo che leggo su Il Fatto Alimentare (lettura consigliata) che non fa altro che confermare quello che già sapevo: tutti pronti a condividere, senza mai approfondire e/o farsi delle domande e cercare le risposte.

Complimenti poi a chi ha postato un video che crea solo allarmismo basato sul nulla ed inutile Disinformazione.

Non ultimo ricordate che lanciare accuse senza prove, che in questo caso non possono esserci in quanto la notizia è falsa, fa danni; come giustamente evidenziato nell’articolo:

Rappresentanti delle  organizzazioni biologiche hanno evidenziato che accusare l’agricoltore di aver utilizzato sostanze non ammesse significava addebitargli il reato di frode in commercio.

“Accuse di questo tenore, senza la minima prova, – precisa Pinton – costituiscono a loro volta un reato, quello di diffamazione: il web non può essere un far west in cui, sotto la maschera di un nickname, ci si possa ritenere autorizzati a ledere l’onore e la reputazione delle persone.”

A questo proposito vi rimando al post: Bisogna riscoprire “l’arte del tacere”

Un articolo correlato: La bufala che ritorna a circolare sul web: i cibi contaminati da particelle di metalli pesanti

AntiBufalaDa alcuni mesi circola in rete un video a dir poco allarmante sulle mele biologiche. Nel filmato il “presentatore” gratta via da una mela bio di Esselunga una sostanza biancastra che a prima vista sembra cera. Dopo averne raccolta un po’ decide di bruciarla, facendo vedere che prende fuoco, sottolineando che emana un odore “strano”, come di paraffina.

Abbiamo chiesto a Roberto Pinton, dell’unità di crisi di FederBio, di spiegarci quale sostanza è stata trovata sulle mele, e se si tratta effettivamente di un prodotto biologico.

“Lo strato ceroso è prodotto del tutto naturalmente dal frutto, per proteggersi dagli attacchi fungini. Se si espone alla fiamma, questa cera fonde (intorno ai 50°) come quella prodotta dalle api e poi brucia, emanando odore come tutte le sostanze organiche che bruciano”.

A conferma della naturalità di questa sostanza c’è un’altra fonte, l’Assessorato agricoltura della regione Lombardia, che specifica: “La lucentezza di alcuni frutti non deve indurre in inganno: non è legata a particolari trattamenti chimici, ma è un fenomeno naturale……(leggi la scheda tecnica).

Resta il fatto che:

Nonostante il contenuto del video sia stato smontato anche da siti “anti-bufale” ha avuto oltre 300.000 visualizzazioni; la maggior parte dei commenti è stupefatta e preoccupata: pochi visitatori sembrano aver dedicato un minuto a leggere i commenti critici postati in precedenza.

Par di capire che ai visitatori non interessasse tanto capire esattamente di cosa si trattava, quanto dare il proprio parere dopo aver solo “guardato le figure”.

Ieri era la Giornata contro lo spreco alimentare ed allora cade a fagiolo una considerazione che naturalmente non sarà stata messa in conto nè da chi ha diffuso il falso video, nè da chi ha la condivizione facile:

L’effetto virale del video per almeno una settimana ha comportato un sensibile calo nelle vendite dell’ortofrutta biologica, con agricoltori costretti a buttar via prodotti freschi invenduti.

Un aggiornamento del 26 febbraio 2015 al quale aggiungo una nota chiaramente polemica destinata a chi ha diffuso e condiviso con leggerezza il video-bufala: gli articoli de Il Fatto Alimentare, di Query, i video degli addetti ai lavori, fanno INFORMAZIONE, a differenza vostra che create inutile allarmismo e di fatto confondete i consumatori. E la Disnformazione non ci serve.

A supporto di quanto già spiegato, segnalo questo articolo di Query online (la scienza indaga i mysteri)

Martin Siller, produttore storico di mele bio in Alto Adige e fondatore di Bioexpress per la consegna di frutta e verdura bio a domicilio, fa luce sulla bufala della cera sulle mele biologiche. – BioFach 2015 | Norimberga | 12 febbraio 2015

Alessandro Pulga, Responsabile del Comitato di Certificazione Icea, risponde ai numerosi video e messaggi comparsi negli ultimi mesi sul web che hanno diffuso allarme e preoccupazione tra i consumatori circa la presenza di strane cere sintetiche e maleodoranti sulla superficie esterna delle mele biolgiche.