Articolo aggiornato dopo la pubblicazione
C’era una volta… tranquilli, non è una favola 😉 …
…c’era una volta un semaforo in via Rucellai, angolo viale Monza, con l’utilissima lampada aggiuntiva con la freccia di svolta (a destra) che facilitava per l’appunto l’immissione dei veicoli in Viale Monza. Ad un certo punto, questa freccia è scomparsa.
Va da sè che ora scatta il verde, nel medesimo momento, per gli automobilisti che svoltano a destra e che impattano nel flusso di pedoni che giustamente attraversano il viale e, per non negarsi niente, abbiamo anche le auto che arrivano dalla via di fronte e che devono svoltare (alla loro sinistra) e che ci incrociano con i flussi sopra detti.
In due parole, un caos.
Ed infatti ecco l’aggiornamento di febbraio 2016: Ti fermi per far passare il pedone sulle strisce e…
Vi sono parecchie vie che soffrono dello stesso problema, non ultimo Corso Buenos Aires dove il flusso esagerato di pedoni, vista la tipologia di via commerciale, blocca sistematicamente la svolta delle auto, creando ingorghi a non finire.
L’automobilista cretino che passa con il rosso e/o che si incrocia con il pedone pari intelligenza che fa la stessa cosa, esaspera il problema.
Sino ad ora, ritenevo che il problema fosse causato dalla scarsa comunciazione tra i vari reparti comunali, e che spesso la lampada fosse magari tolta per un guasto e/o riparazione dell’impianto semaforico e poi, semplicemente, si dimenticasse di rimpiazzarla o, peggio ancora, che non la si installasse per risparmiare.
Invece leggendo l’articolo pubblicato nell’inserto Milano di Quattroruote, ho scoperto che le cose stanno peggio di così.
A quanto pare le frecce direzionali saranno bandite dagli incroci di Milano e provincia (ma non solo), poichè non più previste dal Codice della Strada e mi chiedo a questo punto da quali incompetenti sia redatto questo Codice della Strada.
Come giustamente è scritto nell’articolo di 4R, non sempre (quasi mai, direi io) esistono le condizioni strutturali per organizzare i flussi di traffico in corsie specifiche gestite dai nuovi impianti a frecce, per cui le manovre di svolta a sinistra saranno soggette all’obbligo di dare la precedenza a chi proviene dal senso opposto di marcia.
Sarò polemico, ma sembra realmente che chi abbia stilato il C. d. S., faccia parte della categoria di persone che svoltano a prescindere, grazie ad auto blu e relativo lampeggiante.
Anche se vivessimo in un mondo perfetto, dove ognuno rispetta semafori verdi e rossi, le precedenze ed applichi persino una regola non scritta basata su cortesia e buonsenso, anche in questo mondo (che non esiste) sarebbe complicato gestire la viabilità su queste basi.
Ma siamo nel mondo reale, dove anarchia, prepotenza, (e lassismo da parte dei vigili) complica la vita in ogni istante. Per cui avremo ingorghi e rallentamenti del traffico e, di conseguenza, maggior inquinamento (e stress per tutti).
Ognuno di noi avrà qualche esempio da portare, nell’articolo di 4R si cita il caso di chi, percorrendo Viale Gian Galeazzo, in direzione Porta Romana, intenda girare a sinistra per infilarsi in via Aurispa. Qui, oggi, c’è una freccia dedicata che permette di completare l’attraversamento in sicurezza.
Se venisse abolita, gli automobilisti dovrebbero sporgersi per controllare il flusso dei veicoli che sopraggiungono dalla direzione opposta; senza contare che sarebbero anche ostacolati dai cespugli delle aiuole spartitraffico.
Un lettore di 4R ha segnalato che all’intersezione fra via Scarampo e via Colleoni, grazie alla soppressione della freccia, riescono a girare non più di 3 o 4 auto, contro la decina di una volta. E’ evidente che la viabilità peggiori ed anche la sicurezza stradale ne risente.
Una piccola nota integrativa: ieri Maurizio Caprino mi diceva che a lui non risulta nel Codice una norma come spiegato nel post; la conoscenza del settore di Caprino, mi è sempre stata d’aiuto, per cui, fermo restando che controllerà al meglio, non si capisce se Quattroruote abbia preso un abbaglio o meno.
L’unica cosa certa è che le frecce di svolta stanno effettivamente sparendo dai semafori milanesi, il che è un problema.
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