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Mamma investita con i figli, ma muoiono più bambini non allacciati al seggiolino che investiti da altre auto

in sintesi un articolo di di Maurizio Caprino

La commozione è tanta, quando – come è accaduto ieri sera a Milano – muore una mamma con un nascituro di sette mesi e il primogenito di quattro anni. Se poi il guidatore che li travolge è un giovane, apriti cielo.

E così si avvia il baraccone di articoli e comunicati stampa, che vi lascio leggere da soli (tanto in queste ore l’argomento tiene banco). Credo sia più produttivo fare un paio di riflessioni su altrettanti particolari.

1. I bambini investiti sono relativamente pochi: per il 2012, l’Asaps ne ha censiti 14. Molto più preoccupante è il bilancio dei bambini morti nello stesso periodo in incidenti nei quali erano passeggeri di un veicolo (di un’auto, quasi sempre).

E queste tragedie accadono perché siamo genitori attenti a non far prendere il minimo colpo di freddo a nostro figlio, ma poi non lo allacciamo correttamente ai seggiolino (peraltro obbligatorio per legge fino a quando il bimbo arriva a essere alto 1,50). Spero che le cifre dell’Asaps smuovano almeno qualche genitore.

Ne basta uno, come diceva Oskar Schindler a proposito degli ebrei salvati dai rastrellamenti nazisti.

(Nota di Paoblog: Per quanto riguarda le cinture posteriori oggi ho avuto la conferma che insistere, a costo di passare per un rompicog… serve.  Questo il commento di un’amica dopo aver letto il post sulla Mercedes citato qua sotto da Caprino: “Ho visto il post sulla Mercedes e con quanto mi hai assillato è stata la prima cosa che ho notato! E ieri che ero a Grosseto dalle mie compagne di scuola che non vedevo “da una vita”, ho viaggiato davanti e dietro con la cintura! Grazie a Te.”)

Il problema di fondo è che siamo profondamente ignoranti: continuiamo a credere che chi viaggia sui posti posteriori non abbia bisogno di cinture e purtroppo continuiamo a vedere autorevoli spot che ci confortano in questa ca…stroneria metropolitana.

° ° °

Nota di Paoblog: Ecco la dimostrazione che non si impara nulla dalle disgrazie altrui.

Le foto pubblicate oggi dal Corriere, che mostrano i pedoni, giovani, anziani, con bambini che continuano ad attraversare dove è vietato la dicono lunga, ma resta il fatto che, come ha detto un tassista: “«Mettere le barriere non servirebbe a nulla, anche i pedoni devono rispettare le regole della strada e non mettere a rischio se stessi e gli altri. E’ uno scandalo che l’investitore adesso sia stato indagato per omicidio colposo».

5 commenti su “Mamma investita con i figli, ma muoiono più bambini non allacciati al seggiolino che investiti da altre auto

  1. Poppea
    22 ottobre 2013

    Anche io sono d’accordissimo sugli accertamenti, ma l’accusa di omicidio dovrebbe scattare solo se ci fosse colpa da parte dell’automobilista,

    Comunque successe la stessa cosa ad un mio amico, viaggiava a 50 kmh in un tratto in cui c’era ilo limite di 60, sbucò una bimba di tre anni all’improvviso, la investì e morì poco dopo in ospedale.

    Gli hanno tolto per principio la patente e, dopo i dovuti accertamenti gli venne riconsegnata e furono accusati i genitori di incuria di minore

  2. Madamin
    22 ottobre 2013

    Sono d’accordissimo con te; tra l’altro, la Sig.ra Fedrigotti è una pletora, ha un buonismo retorico senza prima valutare a fondo e nemmeno conoscere.

    Se fai caso, nella sua rubrica del Corriere non si schiera mai nettamente, sta sempre nel mezzo (se ci sono argomenti spinosi) perchè non vuole perdere l’occasione di legarsi a un carro piuttosto che a un altro.

    Questo è l’errore che tanti “giornalisti” fanno, ossia parlare e sparare giudizi senza conoscere.

  3. Paoblog
    22 ottobre 2013

    Come sempre, ritengo che sia il caso di attenersi ai dati di fatto, ragionando con la testa e non con la pancia, sennò non si fa altro che alzare un gran polverone e si perde di vista l’obiettivo ovvero quello di imparare dalle disgrazie per cercare di evitare che si ripetano.

    Cosa che come abbiamo visto, non succede, visto che tutti continuano ad attraversare quel tratto di strada.

    leggo oggi sul Corriere un articolo di Isabella Bossi Fedrigotti che inizia così: “Non c’è dubbio che l’automobile andasse troppo veloce”

    Se la Fedrigotti non ha già in mano i riscontri dei vigili, vien da chiedersi se non sarebbe il caso di attenersi ai fatti conosciuti. Può benissimo essere che l’automobilista andasse troppo forte, tuttavia ci si dimentica sempre di valutare i fatti.

    Se il tratto di strada è a scorrimento veloce, ritengo vi sia un limite di 70 kmh, come il tratto del cavalcavia di MonteCeneri.

    La donna è sbucata da dove non doveva sbucare, e mi chiedo se abbia guardato prima di attraversare, tra l’altro in un punto vietato e quindi pericoloso. I fari dell’auto che sopraggiunge, che vada a 50 kmh o 80, si dovrebbero vedere.

    Resta il fatto che a 60 kmh il tempo di arresto medio è di 33 metri, per cui un ostacolo che sbuca di colpo non è evitabile. Se fosse andato a 50 kmh (idea insana in una strada a scorrimento veloce) i metri sarebbero stati 25.

    E quindi?

    Non è fatalità, ma senza voler essere cinici si tratta di un incidente sicuramente evitabile se la signora avesse agito con buonsenso.

    Giusto fare le verifiche sul comportamento dell’automobilista, peraltro negativo ai test su droghe ed alcol, magari senza gettargli addosso il peso di un’accusa di omicidio plurimo, che non ritengo un atto dovuto.

  4. Francesco
    21 ottobre 2013

    Vero vero vero.

  5. Morbida Dolcezza
    21 ottobre 2013

    Ma questa gente è davvero rincoglionita!

    Oltretutto non si rendono conto che sono loro a rimetterci la vita….

    E fanno passare dei guai a chi se li ritrova sul proprio cammino.

    Questa gente è talmente superficiale che se poi gli suoni per fargli capire che sta facendo una cazzata ad attraversare, ti urlano anche dietro dicendone di tutti i colori (ovviamente mi è capitato varie volte).

I commenti sono chiusi.

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