Quanto leggo nell’articolo Di SicurAuto (qui in sintesi) mi lascia veramente perplesso, perchè fosse per me installerei il Tutor ovunque sia possibile; preso atto che contribuisce in maniera significativa alla riduzione degli incidenti e, di conseguenza delle vittime, resta il fatto che è meglio questo sistema agli autovelox spesso piazzati ad arte per fare cassa, più che reale prevenzione.
Penso ad esempio a quelli posti subito dopo il limite di 60 kmh., in autostrada, nei pressi di cantieri, magari inattivi, dove in condizioni di traffico normali si può tranquillamente transitare a 90 kmh.
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La Brebemi (Milano-Bergano-Brescia) aprirà il 22 luglio. Il collegamento fra le tre città, dopo cinque anni dall’inizio dei lavori, infatti, sarà ufficialmente inaugurato. L’obiettivo della Brebemi è quello di decongestionare l’attuale rete stradale e autostradale lungo il corridoio Milano-Bergamo-Brescia.
Una volta realizzata e aperta al pubblico, l’autostrada dovrà essere in grado di attrarre una parte significativa del traffico di lunga percorrenza e soprattutto di quello pesante, che oggi congestiona la viabilità ordinaria e assedia i centri abitati delle pianure bergamasche e bresciane.
La nuova via sarà attraversata, mediamente, da flussi giornalieri di traffico pari a circa 40.000 veicoli all’apertura e quasi 60.000 veicoli a regime. In questo modo, sugli altri assi sarà ottenuta una diminuzione percentuale di traffico dei veicoli pesanti sui diversi itinerari.
Insomma, almeno fin qui, solo liete novelle per la sicurezza stradale. Ma la pessima notizia è arrivata poche ore fa: il Tutor non opererà sulla Brebemi.
A differenza dei sistemi tradizionali, il Tutor permette di rilevare l’eccesso di velocità come comportamento abituale di guida ed è, inoltre, in grado di funzionare in qualsiasi condizione atmosferica e di illuminazione (di notte, con pioggia, in presenza di nebbia con visibilità fino a 30/40 metri).
Attualmente il controllo della velocità tramite Tutor è attivo su oltre 2.500 km di carreggiate e ha permesso, nei primi 12 mesi di funzionamento, di registrare una significativa riduzione della velocità media (-15%) e della velocità di picco (-25%), determinando anche una netta diminuzione dell’incidentalità e delle conseguenze alle persone.