tratta da un articolo di Roberto La Pira che leggo su Il Fatto Alimentare, la cronistoria della diossina nel mais:
6 marzo 2014 – Al porto di Ravenna arrivano dall’ucraina 26 mila tonnellate di mais destinato a mangimifici che sfuggono al controllo dei PIF
15 maggio 2014 – L’Asl di Ravenna preleva campioni di mangime confezionato con il mais Ucraino e li manda in laboratorio s
11 giugno 2014 – L’Asl di Ravenna riscontra quantità elevate di diossina 3-4 volte superiori ai limiti
e informa il Ministero della salute che invia la comunicazione al sistema di allerta europeo Rasff e subito scatta l’allerta anche in Italia. Le regioni coinvolte sono 14 gli allevamenti migliaia
20 giugno 2014 – Il Ministero della salute pubblica un comunicato di poche righe per informare i cittadini
20 giugno 2014 – Il Ministero diffonde in modo riservato un piano di azione a 16 associazioni di categoria e alle Regioni in cui descrive come intende procedere (12 analisi sul mais e poi 150 analisi sul cibo potenzialmente contaminato)
27 giugno 2014 – In Valle D’Aosta vengono ritirati quattro lotti di mangime per polli del mangimificio Agricenter di Colle Carlo
30 giugno 2014 – A Rovigo vengono ritirati otto lotti di mangime per polli destinati a allevamenti rurali familiari del mangimificio Mignini & Petrini
30 giugno 2014 – Si rincorrono voci su un imminente comunicato del Ministero della salute che non arriva
2 luglio 2014 – Le analisi sul mais sono concluse e vengono inviate al Ministero della salute ma i risultati sono top secret.
In attesa di notizie che tardano ad arrivare e di fronte all’evidente incapacità di gestire a livello mediatico la situazione, ci siamo attivati per capire a che punto siamo arrivati.
Le notizie sono buone. Secondo fonti accreditate le prime analisi condotte in alcune regioni su alimenti e mangimi hanno dato risultati confortanti.
Altre voci accreditate inerenti analisi condotte dai mangimifici su confezioni di prodotto contenente mais ucraino contaminato, confermano che i livelli di diossina trovati rosultano inferiori ai limiti di legge.
Da queste anticipazioni sembrerebbe che la situazione di allerta stia rientrando. Speriamo di non sbagliarci. Vi terremo aggiornati.
Non per fare la pessimista ma credo che la verità per intero non si saprà mai