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Un libro: Desideriamo informarla che domani verremo uccisi con le nostre famiglie

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Una ricostruzione delle cause, delle conseguenze e degli strascichi della tragedia del Ruanda accompagnata dall’interrogativo sulla passività dei governi stranieri e delle associazioni umanitarie.

Il titolo di questo libro prende spunto da una lettera angosciante che alcuni pastori protestanti di etnia tutsi, assediati in una chiesa, scrissero ai loro superiori hutu.

Scegliendolo, Gourevitch ci dice come l’orrore possa diventare normalità e la logica stravolta del genocidio permeare anche le formule di cortesia.

Di quanto è avvenuto in Ruanda nel 1994, dove in cento giorni, più di ottocentomila persone sono state torturate e uccise, il mondo sa ben poco.

Da dove è nato l’odio degli hutu per i tutsi?

Come si è arrivati alla volontà di sterminio?

Quali sono le responsabilità dell’Occidente?

Qual è stato l’atteggiamento dell’Onu nei confronti della pulizia etnica?

E’ mai stata fatta giustizia?

Philip Gourevitch, unendo le testimonianze dei sopravvissuti all’indagine storica, tenta di rispondere a queste domande.

La sua analisi, però, non si limita all’anatomia di un genocidio, ma offre anche una vivida ricostruzione delle cause, delle conseguenze e degli strascichi di quella tragedia.

Fra migrazioni di massa, sussulti di vendetta e avvicendamenti politici, la scrittura drammatica di Gourevitch restituisce appieno l’esplosiva atmosfera centroafricana in un documento di rara intensità etica.

Un commento su “Un libro: Desideriamo informarla che domani verremo uccisi con le nostre famiglie

  1. IlPrincipeBrutto
    6 settembre 2016

    Ho letto questo libro alcuni anni fa (non dico quanti, altrimenti mi danno del vecchio rudere). L’ho poi riletto almeno un’altra volta.
    .
    Sono molti i passaggi che fanno male, ognuno in modo diverso. Dall’orrore per il modo bestiale in cui certe vittime furono liquidate, al cinismo rivoltante di alcune ‘potenze’ (Francia in testa, se ben ricordo), fino alla disperata impotenza di alcune persone che avrebbero voluto far di piu’ (come il comandante canadese dei caschi blu), ma non poterono per mancanza di mezzi e vincoli legali.
    .
    Lettura consigliata, senza dubbio.
    .
    Sicuri si diventa, Ride Safe

I commenti sono chiusi.

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Questa voce è stata pubblicata il 6 settembre 2016 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , , , .
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