Negli ultimi anni il tema del “fine vita” è tornato spesso d’attualità: la nostra civiltà sembra aver espulso l’idea della morte dal suo orizzonte e questo sta producendo danni irreparabili.
Ma, dopo la sconfitta della medicina, cosa resta a garantire la dignità della persona?
Lonati si occupa da molti anni di cure palliative. Ma l’aggettivo è fuorviante: palliativo fa venire in mente una cosa inutile, una dilazione, un’illusione.
E queste cure sono spesso assimilate alla sconfitta, alla dose estrema di morfina, alla morte. Invece si occupano di migliorare la qualità della vita che rimane: “Garantire la sopravvivenza non è garantire la vita. E chi sta per morire chiede di vivere bene, meglio possibile”.
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