Un articolo di Roberto La Pira e Dario Dongo che leggo su Il Fatto Alimentare
La carne trita venduta come equina al supermercato Auchan a Torino in corso Romania è in realtà contiene carne di bovino, pollo e maiale. La sgradita scoperta è stata fatta dall’Istituto Zooprofilattico del Piemonte e dell’Asl Torino1, che hanno segnalato alla Procura della Repubblica una sospetta frode a danno dei consumatori.
I primi prelievi sono stati eseguiti il 1° aprile su alcune vaschette in vendita nei banco-frigo, etichettate come “carne equina macinata” e confezionate nella macelleria interna del supermercato. Le prime analisi condotte hanno individuato subito la presenza di proteine di specie animali diverse dal cavallo.
Ulteriori test finalizzati alla ricerca del Dna e le verifiche eseguite da due laboratori con tre diversi metodi hanno confermato il risultato iniziale: i prodotti analizzati contengono carne bovina, avicola e suina e non ci sono tracce di carne di cavallo. L’intera documentazione è stata quindi trasmessa alla Procura della Repubblica.
Come è possibile? E’ difficile credere a un errore. Anche volendo immaginare uno scambio casuale di pezzi tra carne bovina e di cavallo, la presenza di pollo e maiale lasciano spazio a legittimi dubbi. Oltretutto, i prelievi sono stati fatti in giorni e su lotti diversi, ma l’esito delle analisi è stato identico. E’ quindi lecito ipotizzare che l’errore si sia ripetuto nel tempo.
«La scoperta è stata casuale – ha dichiarato Maria Caramelli, direttore sanitario dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte – perché alcuni ricercatori stanno mettendo a punto metodi di analisi per classificare la qualità e la specie di carne utilizzata per preparare cotolette, involtini, crocchette e altri piatti pronti presenti in molti esercizi commerciali. In questo ambito si sono recati da Auchan per acquistare carne di cavallo e hanno scoperto che la carne equina era presente solo sull’etichetta».
Siamo di fronte ad un caso degno del “Tapiro d’Oro” di “Striscia la Notizia”, al cui confronto le frodi riportate sulle cronache dei quotidiani risultano scherzetti da educande.
Humour a parte – e fatta salva la presunzione d’innocenza che il nostro ordinamento riconosce all’indagato e all’imputato sino alla pronuncia definitiva di condanna – la situazione appare seria sotto diversi aspetti.
La realizzazione di un indebito profitto mediante la vendita di merci di valore commerciale inferiore rispetto a quelle promesse è paradossalmente la questione meno grave.
La questione più grave riguarda il rischio relativo alla sicurezza alimentare. Secondo quanto previsto dal General Food Law (reg. CE n. 178/02, art. 14), la sicurezza di un alimento deve venire considerando le normali condizioni di utilizzo. E «mentre la tritata di cavallo è destinata a esser mangiata cruda, ingerire pollo crudo credendo si tratti di macinata di equino espone alla possibilità di essere infettati da uno o più batteri tipici del pollo: coli, salmonella e campylobacter», precisano all’Istituto Zooprofilattico. «Batteri che vengono eliminati solo con la cottura».
Se le indagini saranno confermate, potrebbe infine emergere il tradimento della fiducia dei consumatori che appartengono a religioni in cui non è ammesso il consumo di carni suine. Un elemento non trascurabile, in una grande città come Torino.
Un’ultima nota sulle regole europee in materia di sicurezza alimentare che prevedono la rintracciabilità (reg. CE n. 178/02, art. 18) obbligatoria della carne acquistata da Auchan. Grazie a questa documentazione gli investigatori potranno raccogliere ulteriori elementi di prova e verificare se e quanta carne equina sia arrivata nel supermercato. Il problema si annida tuttavia nel fatto che la Grande Distribuzione Organizzata beneficia di una ingiustificata esenzione dal rigoroso regime igienico-sanitario cui sono invece sottoposti i produttori di alimenti di origine animale (regolamento CE n. 853/04, c.d. regolamento Igiene 2). Ora che la Commissione europea si accinge a rivedere il Pacchetto Igiene (reg. CE n. 852, 853, 854/04 e successivi), bene farà ad allineare le regole da applicarsi a identiche attività, quali appunto le lavorazioni di prodotti di origine animale. Abbiamo chiesto spiegazioni a Auchan che per il momento non ha diramato comunicati su quanto accaduto.
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Fateli chiudere! All’Auchan pensano solo a fare i soldi sulle spalle della gente!
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Dovrebbero dargli l’ergastolo perché la carne di cavallo di solito la possono mangiare tutti le altre carni no.
Inoltre non contenendo parassiti i consumatori avrebbero potuto mangiarla anche cruda con l’aggiunta di limone, cosa che non si può assolutamente fare con carne di maiale.
Mi sembra strano che i consumatori non se ne siano accorti, io ad es. l’hamburger di cavallo non riesco proprio a strozzarlo!