C’è il K2 del Duca degli Abruzzi, quello di Houston, quello di Desio, di Bonatti, di Diemberger, di Viesturs. Ogni salita è una storia a sé, un’avventura diversa da tutte le altre. In questo libro, invece, Mirella Tenderini racconta “la montagna”; è lei la protagonista e l’artefice del destino di centinaia di uomini che da secoli l’hanno ammirata, idolatrata, o salita, esplorata, oppure ancora conquistata, espugnata.
In quest’ultima accezione il K2 è la montagna degli italiani e la spedizione guidata da Desio nel 1954 è uno spartiacque nella storia del K2 e delle spedizioni alpinistiche. Il modo in cui fu condotta e le polemiche che ha scatenato sono tutt’ora materia incandescente che ha ancora tanti lati oscuri e che l’autrice riesce a mettere a fuoco ripercorrendo tutte le tappe che portarono alla “conquista”.
Una storia di uomini, di rivalità, di generosità e di contrasti, di nazionalismi e individualismi. Una storia sportiva, politica, ma soprattutto la storia dell’Ottomila più difficile della Terra.
E, in aggiunta, anche questo: https://paoblog.net/2011/05/03/montagna/
In realta’ sulla scalata del K2, e sulla famosa questione della notte all’addiaccio passata da Bonatti e dal suo compagno, e’ stata pubblicata alcuni anni fa una relazione che dovrebbe una volta per tutte mettere le parola fine alla storia:
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http://www.priulieverlucca.it/catalogo/scheda/K2-una-storia-finita/56
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sicuri si diventa, Ride Safe.