un articolo che leggo su E-R Consumatori
che integro con l’articolo Sale e Sodio, non è la stessa cosa –
L’obiettivo del protocollo d’intesa siglato dal ministero della Salute e dall’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari (settore surgelati), che prevede la diminuzione della presenza di sale in zuppe e passati di verdura, è di arrivare, nell’arco di 18 mesi, ad un calo del 10% di sodio su 28 prodotti.
L’accordo, dello scorso 13 ottobre, coinvolge sei aziende del settore: Bofrost Distribuzione Italia S.p.A., C.S.I. – Findus S.r.l., Eismann S.r.l., Gias S.p.A., Industrie Rolli Alimentari S.p.A. e Orogel Surgelati Soc.Coop.p.A
La riduzione del sale è infatti uno degli obiettivi perseguiti dal Ministero della Salute col programma “Guadagnare Salute”, condiviso anche dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Unione europea, che intende promuovere l’adozione di abitudini salutare da parte della popolazione nell’ottica di prevenzione di alcune patologie croniche che hanno in comune alcuni fattori di rischio modificabili, come il fumo, l’obesità, l’abuso di alcool e la sedentarietà.
Fra gli obiettivi del programma c’è appunto quello di fronteggiare l’eccesso di sale riscontrato nell’alimentazione della popolazione.
La riduzione del sale nell’alimentazione è un obiettivo condiviso a livello mondiale: il “Global Action Plan for the Prevention and Control of Noncommunicable Diseases 2013-2020″ dell’OMS mira, infatti, alla riduzione del 30% del consumo di sale nella popolazione, per raggiungere il consumo giornaliero raccomandato di meno di 5 grammi al giorno per persona.