Questo post di fatto è un’appendice ai precedenti dedicati all’abuso di termini in inglese e che puoi leggere qui: Prima parte – Seconda parte anche per comprendere appieno il mio pensiero e quello dei lettori che hanno commentato.
Quanto visto alcuni giorni fa sul portale del Comune di Milano, come detto nel titolo, va ben oltre il diffuso abuso di termini inglesi, perfettamente traducibili in italiano.
Preciso che il Portale del Comune di Milano è già strutturato in modo da offrire un servizio informativo in più lingue, ragion per cui non esiste alcuna ragione logica per utilizzare terminologia inglese in una sezione in italiano, rivolta ad un’utenza italiana.
Curiosando nella pagina Ambiente e Animali. e nella seguente Aria, rumore, inquinamento, mi sono imbattuto in questa pagina dove, tra tante sezioni in italiano, ho notato queste due: Black Carbon e Low Emission Zone
Nella sezione Black carbon si parla di fatto della presenza del cosiddetto BC nelle polveri sottili; se questo è un termine di uso corrente fra gli addetti ai lavori, posso accettarne l’uso storcendo appena il naso, anche se ritengo che la sezione avrebbe potuto avere un titolo più comprensibile che magari facesse riferimento alle Polveri sottili.
Quello che veramente mi fa girare le scatole è quanto leggo nella pagina Low Emission Zone in quanto è evidente che si tratta di una terminologia pianificata a tavolino, probabilmente per avere poi l’acronimo LEZ che forse suona meglio di un banale ZoBE (Zona basse emissioni).
Prendo atto pertanto che nel PUMS si è creato il LEZ, ma a me vien da mandarvi AFC… 😉
Una chicca aggiuntiva, con dedica all’amica Madamin, sempre tratta dalla sezione in italiano del Portale del Comune di Milano