di Cocco & Magella
Marsilio – Pagg. 205 – € 17,00 > lo vendo ad € 7,00 + spese spedizione
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Trama: Alle prime luci dell’alba di una gelida giornata d’inverno, nella suggestiva cornice dell’abbazia cistercense di Piona, sul ramo orientale del lago di Como, un monaco di nome Bassano rinviene il cadavere di una giovane donna avvolto in un lenzuolo bianco.
Si tratta di Ginevra Bassi, una studentessa di diciannove anni. La ragazza è stata uccisa in circostanze misteriose, e il corpo presenta numerose ferite inflitte post-mortem. Le prime indagini, che vedono contrapposte le procure di due province, mettono in luce la doppia personalità della ragazza, le sue ambigue relazioni e il complicato rapporto che la legava a un uomo di vent’anni più anziano, il milanese Sergio Tagliaferri, pilota di linea per una nota compagnia di voli low cost.
Chi ha ucciso Ginevra? Per quale motivo? Chi ha gettato il suo corpo nelle fredde acque del lago?
Qualche settimana più tardi, a Como, nell’area industriale abbandonata dell’ex Ticosa, all’interno del tunnel che conduce alla frazione di Santa Marta, viene ritrovato il corpo senza vita di un anziano clochard.
“Il Professore” è stato ucciso – apparentemente senza movente – nell’ambiente che gravita intorno al mondo dei senzatetto della fabbrica dismessa.
I due delitti segnano l’inizio di una nuova indagine del commissario Stefania Valenti che, insieme ai fidi Piras e Lucchesi e al commissario capo Giulio Allevi, dovrà far luce su un’intricata vicenda di passioni ed eredità contese, promesse tradite e miserie umane, in cui la soluzione del caso, come il diavolo, si annida nei dettagli.
Letto da: Paolo
Opinione personale: E’ il quarto libro della serie con il Commissario Valenti ed il gradimento resta alto, come già scritto in passato.
Anche in questo caso gli assegno un Buono, nella mia classifica personale, per la piacevolezza di lettura.
L’indagine viene portata avanti alla vecchia maniera, sul campo, e con la collaborazione marginale dei CC, e finalmente si vede la collaborazione fra corpi diversi delle F.d.O. che in altri libri sono sempre in conflitto con l’uno o l’altro che fa la figura del fesso.
Anche in questo caso, gli autori disegnano personaggi fuori dai classici clichè che hanno stufato da tempo.
Rispetto ai libri precedenti, le vicende personali di Stefania, sono accennate ed occupano poco spazio; in questo caso ognuno ha i suoi punti di vista.
Rok ad esempio preferisce che ci si concentri sulla parte investigativa, ma io preferisco quando si scava nel personale del personaggio principale, cosa che mi facilita il mettermi nei suoi panni.
Le due indagini proseguono in maniera lineare, per poi avere un’accelerazione, però alcuni risvolti sono tenuti sottotraccia ed il Commissario Capo Allevi, forse influenzato dai suoi trascorsi nei Servizi, sa tante cose, ma ne racconta poche, lasciano Stefania, ma anche i lettori, con una serie di interrogativi.
Unico neo, ma piccolo, la chiusura affrettata delle indagini con una soluzione che lascia qualche punto oscuro circa l’uccisione del barbone (tu chiamalo clochard, se ti va, ma anche se dirlo in francese suona meglio, significa la stessa cosa.)
Degli stessi autori ho letto:
Omicidio alla Stazione Centrale