di Emilio Martini
Corbaccio – Pag. 203 – € 1,99 (in offerta su Kobo)
Trama: Milano, fine anni Novanta. Il passato ritorna nella vita di Gigi Berté, un passato che risale a vent’anni prima, quando era un giovane universitario e suo padre Toni un ispettore della Omicidi.
Indagando sui casi spinosi di una prostituta uccisa e di un ristoratore ‘suicidato’ perché non si piegava ai ricatti, Toni si convince che i due crimini siano opera di un clan malavitoso molto attivo in città: i Rizzo.
L’inchiesta procede a rilento, nessuno parla, nemmeno l’informatrice Brigitta Berger, e alla fine il superiore di Toni lo solleva dall’incarico. Il destino però riporta l’ispettore, inconsapevolmente e tragicamente, a incrociare ancora la sua vita con quella del clan calabrese.
Le vicende dei Rizzo intanto si complicano: Oscar, l’erede della famiglia, segnato in modo indelebile dalla morte di Maria, l’unica che abbia mai amato, si convince di averla ritrovata in Silvana Mariuz, una istruttrice di palestra che le assomiglia in modo impressionante.
È disposto a tutto pur di averla, e non si fa scrupoli ad allontanare da sé la donna che lo ama con passione. Anche Lucia, sorella di Silvana, è inquieta perché sospetta che il marito le sia infedele, ma non sa chi sia la sua rivale.
Ognuno di loro lotta per realizzare i propri sogni, ma un delitto imprevedibile scompaginerà i progetti di tutti, trascinandoli alla rovina.
Solo vent’anni dopo Gigi Bertè, ormai vicequestore aggiunto, riuscirà a far riemergere, grazie a un’indagine poco ortodossa, la folle verità sul caso Mariuz, ma con un carico di sofferenza che lo investirà personalmente…
Letto da: Paolo
Opinione personale: Da fedele lettore della Serie con il Commissario Bertè, ho apprezzato anche questo salto indietro nel tempo, che aiuta a fare chiarezza su quanto letto in Il caso Mariuz con Bertè costretto a fare i conti con la morte improvvisa dei genitori avvenuta, per l’appunto, Vent’anni prima.
Di fatto la storia è incentrata sull’ispettore Bertè e sul suo acume investigativo, purtroppo vanificato da un magistrato frettoloso e da un superiore stanco, che vuole solo chiudere in fretta il caso e passare oltre. L’importante è avere un colpevole, pazienza se poi si fa 20 anni in galera, da innocente.
Visto che situazioni di questo genere capitano fin troppo spesso anche nella vita reale, vien da chiedersi che pelo sullo stomaco abbiano certi inquirenti.
Lettura piacevole, al solito verrebbe da dire, ma in realtà capita spesso che le serie incentrate su un personaggio soffrano di una certa stanchezza creativa, ma non è il caso di Emilio Martini (ovvero delle sorelle Martignoni).
Inutile dire che nel Kobo ho già scaricato il 12° libro della serie ovvero Il botto. Arriverà il suo momento, ma come scrivevo tempo fa: “come un buon vino, anche i libri devono invecchiare ed essere letti al momento giusto, abbinandoli al mio momento ideale per quell’Autore.”
Nella mia classifica personale si guadagna un Buono equivalente alle 4* sul Kobo.
Nota a margine, finora tutti i libri di Martini hanno preso un Buono, con l’eccezione di Doppio delitto al Grand Hotel Miramare che invece ha meritato un Ottimo. 😉