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Più bici, meno auto. Così i ciclisti ora usano le strisce pedonali come piste

Nell’articolo di Maurizio Caprino che leggerete più avanti, l’autore ha inserito un P.S. che però copierò da subito, prima ancora del mio commento, in modo da chiarire da subito il suo punto di vista e tagliare la testa ad ìnutili e sterili polemiche che s’innescano subito.

Scrive Caprino: Mi aspetto polemiche, soprattutto dai ciclisti. E allora chiariamo che so bene che molti ciclisti sarebbero ben contenti di pedalare come prevede il Codice della strada, cioè sulla stessa carreggiata dei veicoli a motore (se manca la pista ciclabile), se solo ci fossero meno buche e gli altri utenti della strada fossero più civili.

So pure che si sentono meritevoli di un premio, perché contribuiscono ad abbassare (o a non far aumentare l’inquinamento).

Però a tutto c’è un limite: quanto meno potrebbero pedalare sui marciapiedi usando molta più prudenza di certi tipi sportivi che si vedono ormai troppo di frequente.

Secondo me, il problema non è tanto cosa si fa, ma come lo si fa. Vale per il transito sulle strisce pedonali che se fatto con prudenza non crea certo problemi, al contrario dei passaggi in velocità, figlia della tipica arroganza di certi ciclisti (Sottolineo: certi) oppure della distrazione di molti (anche in questo caso, sottolineo “molti”) influenzati nello stile di guida dal bicchiere di coca in mano, dalle cuffiette, dallo smartphone e… ops, sto circolando sulla strada?

Per quanto riguarda il transito sui marciapiedi, talvolta è persino giustificato da marciapiedi inutilmente larghi, con basso transito pedonale e che hanno ristretto la carreggiata, complicando il transito agli automobilisti, ed aumentando il livello di insicurezza dei ciclisti, dato che auto e bici, insieme non passano.

Tuttavia giusto ieri in una strada con un marciapiede stretto, non ci si passava in due, ecco arrivare la ciclista che quasi investeil pedone che si era fermato  per attraversare sulle strisce, l’ha dribblato e poi ha pedalato, trovandosi davanti un’altro. Scendere e condurre la bici a mano?

Ultimo problema, l’abitudine diffusa di procedere contromano, pratica questa permessa in alcuni comuni.

Se non fosse che l’automobilista non si aspetta una bici contromano, magari su un incrocio con Stop che lo costringe ad impegnare lo stesso avanzando lentamente con la testa girata (e la visuale chiusa dalle auto in sosta sull’angolo)…ma il ciclista arriva sparato e poi si arrabbia pure se non gli cedi la strada.

Spesso si pensa che siano certi giovani, a soffrire di una certa arroganza, ad avere comportamenti sbagliati, tuttavia ho notato spesso che sono le mamme over35 a gesticolare e sbraitare, senza rendersi conto di essere in torto.

Ignorano le norme del CdS, nel senso che proprio non le conoscono, e poi si ergono a paladine della civiltà. Ma la civiltà richiede che entrambe le parti siano civili e rispettose delle norme.

Ed anch’io come Caprino metto il mio P.S. per evitare che i ciclisti virtuosi si sentano tirati in ballo; qui non si parla di voi.

Così come esistono automobilisti che si fermano alle strisce oppure vi danno la precedenza alle rotonde, ci sono quelli che vi investono, ed infatti mia moglie ciclista è caduta a causa di un’auto che non ha rispettato lo Stop. So quindi di quel che parlo, da entrambi i punti di vista.

Ed avendo provato a fare “il ciclista per un giorno”, fidatevi amici a due ruote, di gente che “resta incivile” anche se perde 2 ruote, ce n’è parecchia.

E dopo la breve premessa, 😉 ecco cosa scrive Caprino:

L’anno scorso in Italia è stata la prima volta in cui si sono vendute più bici che auto, almeno da quando è iniziata l’epoca della motorizzazione di massa. Parte da questo il rapporto dell’Alix presentato ieri a Roma dall’Amoer  per arrivare alla conclusione che l’Italia si sta de-motorizzando e questo crea tante preoccupazioni alla filiera dell’auto e così via.

Ma tra le spigolature di questo rapporto c’è anche il fatto che a un aumento delle bici non sta seguendo un adeguato aumento delle piste ciclabili.

E questo per la sicurezza è un guaio.

Infatti, fateci caso: ormai i ciclisti le piste ciclabili se le sono create da soli, pedalando sistematicamente sui marciapiedi. Almeno nelle città in cui ce ne sono di abbastanza larghi e senza sconnessioni da permettere pedalate spedite.

A parte i rischi per i pedoni, devono stare attenti pure automobilisti e motociclisti. Infatti, questi nuovi ciclisti “si allargano” sempre di più (perché sanno di essere sempre più numerosi e pure trendy) e così usano le strisce pedonali come ideale prosecuzione dei marciapiedi, sfruttando gli ormai diffusi scivoli per disabili.

Questo non solo è vietato (il ministero delle Infrastrutture ha ribadito in un parere che un ciclista può attraversare sulle strisce solo se porta la bici a mano), ma è soprattutto pericolosissimo: tanti sbucano veloci, contando sul fatto di poter udire eventuali veicoli a motore che sopraggiungano (vederli no, perché spesso ci sono auto e furgoni parcheggiati, cartelli pubblicitari, segnali o verde pubblico).

Ma l’udito può non essere perfetto o comunque può essere ingannato dalla conformazione dei luoghi, ma chi ne tiene conto?

E lo fanno anche sui pattini.

Aggiornamento del 20 marzo 2015

Leggi anche questo articolo di SicurAuto: Come andare in bici rispettando le regole e gli altri?

2 commenti su “Più bici, meno auto. Così i ciclisti ora usano le strisce pedonali come piste

  1. Pingback: Biciclette contromano? Ne oggi ne mai… | Paoblog

  2. andrea
    24 giugno 2013

    – la settimana scorsa, ripartendo da Rimini (impegno di lavoro, niente vacanza…balneare per me) sono incappato in 2 code 2 per “incidenti”:
    – nel primo caso ciclista investito, nel secondo scooterista, ma non cambia molto (ovviamente mica mi fermo/rallento per guardare, non so la dinamica, nè di chi è la responsabilità);
    – poco dopo, sempre in centro urbano, una madre-ciclista, con figlia piccola sul seggiolino post. + altro figlio al seguito con mini-bicicletta mi hanno attraversato la strada “di brutto”, impegnando in velocità le strisce pedonali…

    – solo un caso ha evitato il “terzo” incidente…

    grazie!

I commenti sono chiusi.

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